"Sarà la quarta, forse la quinta volta..." Al Casablanca, ormai, hanno perso il conto di quante volte, nell’ultimo anno, i ladri hanno “visitato“ il locale. Quel mitico “Caffé“ nato subito dopo la guerra, che prese il nome dalla pellicola con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman e che, si racconta, con i suoi incredibili frequentatori ha ispirato Mario Monicelli per alcuni personaggi di “Amici Miei“. Altri tempi, un’altra città e un altro mondo.
Il film di cui vi parliamo oggi non racconta i tormenti di un amore, né con cinica ironia la poesia dolceamara della vita adulta. È un filmaccio già visto e rivisto fin troppe volte in Passeggiata e ripreso delle telecamere di videosorveglianza presenti ormai in ogni attività. Racconta, minuto per minuto, dell’ennesima spaccata subita nella notte tra domenica e lunedì proprio dal Casablanca. "Erano le 3.13 – spiega Sabrina Gabrielli –. Le telecamere hanno ripreso un uomo che forza la porta principale, entra dal piccolo pertugio e poi girottola per il ristorante". Non ha nemmeno la premura di coprirsi il volto con un cappellino, un cappuccio o una mascherina. Smascherato si muove tra i tavoli e il bancone: apre i cassetti, rovista, cerca. E qualcosa trova. Così esce da una porta laterale con il barattolo delle mance lasciate dai clienti più generosi per i dipendenti dell’attività. "E ci lascia, oltre all’amarezza, anche un bel danno – prosegue Gabrielli –: la porta principale sfondata". Com’è accaduto da Harry’s, alla gelateria Vale 2.0, al Margherita... Solo alcune delle attività recentemente colpite da questi ladri solitari e improvvisati. Tutta un’altra storia rispetto a quella accaduta all’alba di domenica alla boutique Càos di Silvia Bini; dove, per la terza volta in otto mesi, la banda della Bmw (dal modello dell’auto usata come ariete per sfondare la porta) ha trafugato borse di grandi marchi che, chissà, potrebbero finire sotto l’albero di Natale di qualche signora attraverso il mercato nero del lusso.
"Colpi diversi, ma che raccontano comunque la stessa storia: la Passeggiata non è sicura E questo non danneggia solo i commercianti – sostiene il presidente di Confcommercio, Piero Bertolani – ma anche l’immagine di Viareggio". Per questo - visto il ripetersi incessante di episodi di criminalità, dal taccheggio alle spaccate – il Centro commerciale naturale della Passeggiata ha lavorato ad un piano di vigilanza privata. "A cui sono disposti a contribuire negozianti, albergatori e balneari. Ma perché la vigilanza sia efficacie – ribadisce Bertolani – servirebbe anche il contributo del Comune. E basterebbe un Villaggio di Natale in meno per rendere un po’ più sicura e serena la vita sul lungomare".
Dell’emergenza sicurezza il consigliere regionale della Lega Massimiliano Baldini ne ha già parlato durante un incontro con il Prefetto di Lucca, "E ribadirò il problema anche al Questore nei prossimi giorni. Però, e in questo senso condivido le parole di Bertolani, è opportuno – sostiene Baldini – che vi sia unità di intenti fra tutti i soggetti istituzionali, a cominciare dal Comune di Viareggio che invece è ancora indietro sia sul piano presentato dal Ccn della Passeggiata che sul servizio H24 di Polizia Municipale, quest’ultimo più volte richiesto dal gruppo consiliare della Lega". "La terza spaccata dalla Bini e le sue stesse modalità - conclude il consigliere regionale - dimostrano l’urgenza di cui necessita il nostro “salotto buono”. Parliamo della vetrina della città, e non può permettersi che le grandi firme abbandonino a causa di carenza di sicurezza che inevitabilmente si riverbera negativamente sull’efficacia commerciale della zona. Peraltro da sempre particolarmente cara in termini di affitti".