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"Andare alla sfilata così non ha alcun senso"

Le ragioni di chi ha restituito i cumulativi: festa snaturata, impossibile tenere i bambini seduti per ore

C’era tempo fino a ieri per restituire il biglietto cumulativo acquistato e chiederne il rimborso. Ancora poche ore e la Fondazione Carnevale, in base al numero di biglietti restituiti, ne metterà in vendita di nuovi, entro il limite di 5 mila presenze a corso. Chi ha reso il cumulativo è dispiaciuto: “Sono amareggiato - spiega Simone Iodice - e non nego che quando ho restituito il biglietto ho provato come una sensazione di imbarazzo ma non avevo scelta alcuna perché sono padre di due bambini piccoli e pensare di tenerli inchiodati ad una sedia è, secondo me incomprensibile per non usare altri termini”. Iodice punta il dito anche contro l’indirizzo che sembra aver preso il Carnevale “che ha perso l’anima e pensa solo ai soldi”. “ Quando chi gestisce la nostra manifestazione più amata - conclude amaramente - si ritroverà a fare uno spettacolo per pochi intimi, allora magari ripenserà a quello che era il nostro Carnevale”.

Anche Andrea Di Stefano ha rinunciato. “Sono legato ad un Carnevale - spiega - fatto di abbracci, allegria e divertimento. Insomma qualcosa di diametralmente opposto a quello che andrà in scena. Da anni ho smesso di salire sul carro preferendo la carretta, rifugio dove ancora si può vivere il ‘vero’ Carnevale, ma con la carretta che non sfila ho scelto di riconsegnare l’abbonamento”. Anche Marco Cinquini da anni sale su una carretta e per l’esattezza quella della Ciurma-Rione Darsena. “Credo di essere stato uno dei primi a prendere il cumulativo lo scorso febbraio - premette - illudendomi che le cose potessero migliorare, ma ahimé ciò non è accaduto e così ho preferito fare un passo indietro. In 51 anni di vita, eccetto che nel periodo di prima infanzia, non ho mai saltato un corso che piovesse o anche che nevicasse ma tant’è. Detto questo - conclude - anche se la piega che ha preso la manifestazione non mi convince, riconosco che questa edizione ‘speciale’ debba comunque andare in scena. Del resto i finanziamenti regionali sono fondamentali per mantenere in vita il Carnevale. Ad un corso comunque - è la promessa - andrò perché la visione dal vivo dei carri mi riempie sempre il cuore”.

Passo indietro infine anche per Paola Palagi Mazzucco che però mantiene la positività: “A malincuore ho dovuto restituire il biglietto perché ho una nipotina di 2 anni ed è impensabile tenerla ferma e seduta per tutto lo spettacolo. Spero che la mia rinuncia, come quella di altri, serva a far venire più persone a vedere il nostro carnevale e apprezzarlo anche se sarà sotto tono”.

Sergio Iacopetti