Dopo mesi di “magagne“ e scontri politici sulla questione e la necessità di una messa in sicurezza maggiore della nuova scuola elementare San Giovanni Bosco, a seguito dell’inaugurazione dopo anni di chiusura, e delle relazioni dei vigili del fuoco che attestavano la carenza di certificazioni anti incendio e della Scia, essenziale per l’apertura di nuovi edifici, è arrivata la delibera, poco prima di Natale, con la decisione della giunta Barsotti di intervenire sull’adeguamento dell’impianto suddetto.
"La determina approvata l’antivigilia di Natale contiene affermazioni che non avremmo voluto leggere - scrivono i consiglieri di opposizione Marzia Lucchesi, Pietro Bertolaccini, Nicola Morelli, Petro Cima, Alberto Coluccini e Michela Dell’Innocenti, che già nei mesi scorsi sono intervenuti fortemente sulla questione denunciando le carenze della struttura - Si dice infatti, riferendosi al vecchio impianto idrico, che le prove di portata e di pressione avevano dato risultanze negative per cui si è reso necessario provvedere ad un nuovo allaccio. Si dice che il 16 luglio si era ancora in attesa di questo allacciamento idrico da parte di Gaia e del permesso da parte di Anas per poter manomettere il manto stradale, per cui è stato deciso di allacciarsi alla vecchia utenza (quella definita inadeguata) per poter riaprire la scuola. E ora dato il via libera all’adeguamento dell’impianto anti incendio dopo che quell’edificio per più di tre mesi ha accolto bambini dell’Infanzia e della Primaria con un impianto anti incendio le cui prove di portata e di pressione avevano restituito risultati negativi. Noi vogliamo scuole sicure e pretendiamo che un edificio in cui è stato speso più di un milione di euro di soldi pubblici non solo sia sicuro, ma che abbia tutte le regolari certificazioni e sia funzionante", conclude l’opposizione impugnando la delibera in questione.
"La data della delibera che certifica l’adeguamento dell’impianto della scuola di Quiesa alle normative antincendio non è la prova provata che quella scuola doveva restare chiusa come sostengono i consiglieri disfattisti, ma semplicemente che i lavori erano in corso da tempo e che la scuola, piaccia o no, poteva essere riaperta in sicurezza - rispondono i partiti di maggioranza Pd, Sinistra Comune, Orgoglio Massarosa - I cittadini e le famiglie di Massarosa si meritano qualcosa di più di una politica così vuota e bassa volta a demolire tutti i servizi. Sarebbe meglio se i partiti di lega, forza Italia e fratelli d’Italia si rendessero conto che i loro consiglieri sono soli in questa assurda guerra che non serve a nessuno, tantomeno ai massarosesi".