Indimenticabile sul palco quando cantava “Vacanze Romane“, solista dei Mattia Bazar, la sua voce catturava le emozioni di ciascuno di noi, faceva vibrare le corde del cuore e dell’anima, Antonella Ruggiero, a distanza di 40 anni, prosegue il suo viaggio nella musica con la stessa grinta, ma con un percorso personale intimistico lontano dal “rumore“ che la circonda. "Canto una nuova lingua e la mia nicchia fuori dalla realtà", dice con un tono di voce che è come lo scorrere di un ruscello, cristallino. Antonella Ruggiero, che sarà martedì sera sul palco di Camaiore Estate, sfoglia l’album dei ricordi con la Nazione.
Gli inizi con i Mattia Bazar?
"Per caso. Stiamo parlando del 1974, facevo la grafica a Genova e un mio amico mi ha portato a un concerto della PFM dove ho conosciuto i ragazzi che sarebbero diventati i Mattia Bazar. Ho smesso di fare grafica e sono salita sul palco. Quattordici anni bellissimi. Poi nel 1989 ho scoperto l’“indipendenza“ e per sette anni mi sono fermata. Sono andata in India dove ho scoperto un percorso musicale diverso: non volevo essere una macchina da canto senza anima. Nel 1996 esce “Libera“e nel 2024 “Altrevie“, un progetto musicale con Roberto Colombo".
Roberto Colombo è il suo manager ma è anche suo marito, 40 anni di vita insieme?
"Certo, l’ho conosciuto quando ero solista dei Mattia Bazar all’epoca di “Vacanze Romane“ e poi nel tempo la svolta e la vita costruita passo per passo insieme: c’è molta affinità".
Cosa proporrà agli spettatori? "Un viaggio nel mio repertorio che è molto vasto: brani vecchi e brani nuovi. Non è la prima volta che mi esibisco in Versilia ed è un pubblico che mi piace".
Cosa è la voce e chi è oggi Antonella Ruggiero?
"La voce è uno strumento, uno strumento naturale, la mia è sempre stata questa. Oggi sono la stessa persona di quando ho iniziato a Genova a fare la grafica".
Lei non abita più in Liguria?
"No, abito in un parco protetto in Brianza, un luogo fatato, ma la Liguria e Genova sono nella mia testa e nel mio DNA: è una terra meravigliosa che ha dato voce all’arte, ai cantautori, all’architetto Renzo Piano".
Quando si esibisce cosa prova?
"Mi concentro sul brano che devo entro in quel brano".
A chi dedichrebbe un suo brano?
"Ai miei genitori. A mio padre Rino e mia madre Lina che ha raggiunto il traguardo dei 100 anni".
Se tornasse indietro cambierebbe qualcosa?
"Nemmeno una virgola".
Che rapporto ha con l’età che passa?
"La lascio passare e se si è se stessi si resta uguale. L’arte non ha età".