
Il tribunale di Luccaa
Viareggio, 15 aprile 2025 – Indagini a passo spedito per far luce sulla morte di un paziente psichiatrico deceduto dopo essere stato trovato a terra nella sua stanza. Il colpo di scena ci sarebbe eccome: si starebbe infatti stringendo il cerchio e l’ipotesi accusatoria, da quella iniziale di omicidio colposo, adesso sarebbe quella di omicidio volontario. Una svolta ancor più pesante, a seguito dell’esito dell’esame autoptico effettuato dal dottor Stefano Pierotti e finito nel dossier della Procura. Il dramma si è consumato venerdì 21 marzo alle 7 di mattina. La vittima – N.M. di 70 anni originario di Strettoia – da anni era alloggiato in una struttura residenziale per una patologia psichiatrica complessa certificata da tempo. L’anziano è stato trovato riverso a terra nella sua camera, a fianco del letto e già privo di coscienza: gli operatori hanno immediatamente allertato il 118 ed è stato trasportato d’urgenza al Pronto soccorso dell’ospedale Versilia e ricoverato in condizioni gravissime per il violento trauma cranico. Il giorno successivo è deceduto senza mai riprendersi.
Ma il dossier dei sanitari è finito dritto in procura. A non convincere erano state le tracce di ecchimosi sul volto e il violento colpo dietro alla nuca rilevato dai medici e niente affatto compatibile con una semplice caduta dal letto. Da lì l’ipotesi di omicidio in una serie di circostanze che hanno convinto ad azzerare la possibilità di una morte accidentale. I nipoti si sono affidati pertanto ad un legale per far luce sulla vicenda.
E’ stata posta sotto sequestro la camera dove l’uomo è stato trovato agonizzante (gli uomini della scientifica hanno effettuato i rilievi del caso e raccolto le testimonianze) ed effettuata l’autopsia sul corpo: l’esame ha confermato la presenza di lesioni importanti sia sul volto dell’uomo che sulla nuca. Sono stati svolti anche esami istologici per capire se la vittima abbia accusato un malore che gli ha fatto perdere l’equilibrio.
Nelle ultime ore l’attenzione degli investigatori si sarebbe concentrata su un particolare aspetto della vicenda, tanto da convincere per l’ipotesi dell’omicidio volontario. Cosa sarebbe dunque successo al settantenne quella tragica mattina? Perché quella fine così triste dopo una vita davvero difficile in balìa di un forte stato psicotico? N.M, nato a Pietrasanta, ha fatto il carpentiere per un periodo, poi i complessi disturbi mentali, di cui soffriva, l’hanno allontanato dal lavoro e da ogni affetto (non era sposato e non aveva figli) per finire in un gorgo patologico sempre più critico. I suoi parenti allora chiesero al giudice di nominare un amministratore di sostegno che da 12 anni lo seguiva. Poi la scelta di posizionarlo nella casa famiglia di Viareggio dove viveva da alcuni anni e dove si era ambientato, seppur con gli alti e bassi di un disagio che lo tormentava.