GUALTIERO STRATA
Cronaca

Appuntamento con la storia: le sorti della guerra decise in un briefing al Principino

Il 14 febbraio 1945 i più alti gradi dell’esercito americano preparano l’offensiva sulla Linea Gotica. L’intervista allo storico Franco Pocci che ci fa rivivere quei giorni che portarono alla vittoria

I partigiani in posa a Viareggio subito dopo la liberazione dall’oppressione nazifascista. Viareggio subì gravi perdite durante l’avanzata alleata e la città stessa fu al centro di terribili bombardamenti aerei che distrussero numerosi edifici

I partigiani in posa a Viareggio subito dopo la liberazione dall’oppressione nazifascista. Viareggio subì gravi perdite durante l’avanzata alleata e la città stessa fu al centro di terribili bombardamenti aerei che distrussero numerosi edifici

Viareggio, 24 aprile 2025 – Nella storia ci sono date fondamentali: una è sicuramente il 25 aprile 1945. Era un mercoledì di ottanta anni fa, quando alle 8 del mattino il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti.

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I partigiani in posa a Viareggio subito dopo la liberazione dall’oppressione nazifascista. Viareggio subì gravi perdite durante l’avanzata alleata e la città stessa fu al centro di terribili bombardamenti aerei che distrussero numerosi edifici

A Viareggio e in Versilia, liberate dagli Alleati e dai Partigiani nel settembre 1944, ci fu grande felicità che, per breve tempo, soppiantò la memoria delle gravissime tragedie umane e delle devastazioni causate dalla terribile guerra voluta da Mussolini.

Con lo storico Franco Pocci, esperto delle vicende del ‘900, ricostruiamogli avvenimenti di quel periodo.  

“Occorre partire dal 14 febbraio 1945. Al Principino di Viareggio ebbe luogo un inconsueto meeting tra i più alti gradi dell’esercito americano, con al vertice il capo di stato maggiore generale George C. Marshall. Quel giorno – afferma Pocci - la Storia si svolse a Viareggio, perché proprio qui fu preparata l’offensiva della Quinta Armata sulla Linea Gotica. Con Marshall, erano i suoi generali Gruenther, Clark, Truscott, Almond, McNarney, Crittenberger. Si decise la riorganizzazione della divisione Buffalo e il richiamo dalla Francia del reggimento “Nisei”, cioè dei nippo americani. Da quel momento la riconquista dell’Italia ad opera degli Alleati non ebbe più ostacoli insormontabili. Dopo la guerra il generale Marshall fu artefice principale del piano per la ricostruzione che porta il suo cognome”.

Ma in precedenza cosa avvenne, dopo la liberazione di Viareggio, il 15 settembre 1944?

“Già il 22 settembre successivo il governatore, capitano dell’U.S. Army Francis Waldron, smobilitò la formazione partigiana Garosi, caratterizzata in senso politico dalla presenza di comunisti, mentre il primo Comitato di Liberazione Nazionale viareggino designò alla carica di sindaco provvisorio il comunista Alessandro Petri. Il 13 novembre il prefetto di Lucca, nominò a capo dell’amministrazione il democristiano Corrado Ciompi, ultimo sindaco eletto prima dell’avvento del fascismo. Ciompi rimase sindaco fino alle prime elezioni democratiche dell’aprile 1946, ove fu eletto Sandrino Petri, esponente dell’alleanza fra socialisti e comunisti”.

Qual era la situazione della città?

“Viareggio era stata colpita a tappeto dai bombardamenti americani. Il Piano di Ricostruzione fu reso obbligatorio dal Decreto del 1 marzo 1945. Erano elencati i dati della distruzione: 9 edifici pubblici, 14 stabilimenti industriali, 15 botteghe artigiane, 494 abitazioni. E poi 77 case gravemente danneggiate e 22 lievemente colpite. La popolazione dei senza tetto era di 2.600 unità per la maggioranza appartenente ai ceti popolari. Con sforzo immane s’inizio a riaprire gli uffici pubblici, come il Registro e l’Annona, le farmacie, l’ospedale e si sgomberarono le maceriedegli edifici per poter ripristinare una viabilità sufficiente. Il governatoreWaldron si dimostrò molto collaborativo e disponibile. Fu ripristinato il campo sportivo in Darsena, ad opera di una cooperativa viareggina di artigiani e muratori e da soldati americani del genio, che fu subito utilizzata per attività e partite di calcio”.

E i senza tetto come furono sistemati inizialmente?

“Fu utilizzata la zona che era stata individuata nell’aprile del 1944 con lo sfollamento per ospitare quanti dovevano, per motivi di lavoro, rimanere in città. Tale area andava dall’attuale via Bertini fino alla Fossa dell’Abate ed era in gran parte costituita da case delle vacanze di proprietà di famiglie non viareggine, che furono così occupate. Vi era anche ubicata la Villa Sania del duca Salviati dove furono dislocati gli uffici comunali”.

La vita sociale e politica come si riavviò?

“Rinacquero i sindacati e si ebbe la piena ripresa dei partiti politici, la costituzione di associazioni culturali e sportive. Anche il ritorno della pesca fu sollecita, nonostante i pericoli costituiti dalle mine, mentre il trasporto via mare risentì della militarizzazione dei navigli viareggini. I soldati della Buffalo furono adibiti allo sminamento della città, specie della spiaggia. Dove operò anche un comitato cittadino. Il 18 luglio ‘45 saltò in aria l’ex Casa del fascio, ove morirono molti soldati americani e civili viareggini. L’evento ritardò la ripresa delle attività ed anche l’apertura del casinò, per la quale il sindaco Ciompi aveva da poco ottenuto l’autorizzazione dal nuovo governatore americano Gordon West. L’inaugurazione avvenne poi nel febbraio del 1946, e con i proventi, circa 33 milioni, si ebbe la compiuta ripartenza di Viareggio”.

Walter Strata