Il suo è un gesto d’amore verso la comunità ma anche verso la creatura avviata dai suoi genitori nel 1968. Guido Lomacci, avvocato ed ex magistrato, titolare del bagno “Aeolus“, ha presentato un progetto per mettere definitivamente in sicurezza la foce del fosso Motrone (lo stabilimento confina a sud), da una decina d’anni alle prese con problemi che minano la stabilità degli argini come lo stesso Lomacci elencò in un ricorso presentato anni fa per sollecitare l’intervento. Si tratta di un progetto corposo – ma l’importo è top secret – con Lomacci che ha chiesto al Comune di compartecipare alle spese.
Una prima risposta arriverà il 23 novembre con la Conferenza dei servizi convocata per raccogliere i pareri di tutti gli enti interessati, vale a dire Comune, Agenzia del demanio, Agenzia delle dogane, Capitaneria di porto, Consorzio di bonifica e Genio civile. Secondo Lomacci i problemi risalgono al 2015-2016 quando fu alzato il ponte sul lungomare, in quanto drante i successivi lavori per allargare gli argini fu demolita una massicciata. Con il secondo intervento, invece, c’era stato un inghippo tale che il fiume, entrando, in certe condizioni può infiltrarsi e mangiare la sabbia. "C’è da rifare l’argine – spiega Lomacci – per porre fine a questa situazione indegna. Attualmente metto dei paletti, ma non sono sufficienti. Ho fatto un progetto a mie spese, chiedendo al Comune di compartecipare, oltre alla Conferenza dei servizi che dovrebbe accelerare i tempi. I miei genitori comprarono lo stabilimento nel 1968, ci sono legato. Colgo l’occasione per fare i complimenti alla dirigente comunale Valentina Maggi e al presidente del consiglio comunale Gabriele Marchetti per aver preso a cuore la questione".
d.m.