"Mio figlio è stato il primo a soccorrere la piccola Sofia: ci sentiamo più sollevati dalla sentenza, ma sono stati 5 anni davvero tremendi che non auguriamo a nessuno e che non dimenticheremo mai". All’altro capo del telefono c’è Ilaria Meniconi, madre del bagnino Thomas Bianchi, assolto dall’accusa di omicidio volontario aggravato per la morte di Sofia Bernkopf, la 12enne di Parma che perse la vita nel luglio 2019 dopo essersi tuffata in una piscina dell’idromassaggio al bagno “Texas“.
Il primo pensiero dopo che il giudice ha letto la sentenza. "Mi sono detta ’è finita’. È giusto che sia andata così, Thomas ha sempre dimostrato di non aver avuto responsabilità per quella tragedia. Ringrazio gli avvocati Gionata Bonuccelli, Enrico Marzaduri e Giada Lazzareschi per la loro professionalità. Ma il mio ringraziamento più grande è per altre due persone".
Prego. "I genitori di Sofia. Sono stati spettacolari fin dal primo giorno nonostante abbiano vissuto un dramma nemmeno spiegabile a parole. Sono sempre rimasti vicini a Thomas, hanno capito che era rimasto incastrato in quella situazione. Il loro perdono verso mio figlio ha avuto il sapore di un’assoluzione che poi è arrivata anche dal giudice. Anche la scena del pm che abbraccia mio figlio è di quelle che non si possono dimenticare".
Ci dica di Thomas. "Ha sofferto tutta questa serie di udienze, a cui ha quasi sempre presenziato a parte quelle tecniche per lui irrilevanti. Sul resto che dire, nel 2019 aveva 19 anni ed era stato assunto pochi giorni dopo aver preso il patentino da bagnino".
Poche settimane dopo è successa la tragedia. "Quando gli altri bimbi si sono accorti che Sofia non risaliva, lui è sceso giù e ha staccato e riattaccato i motori. In questo modo la bimba, che aveva i capelli risucchiati dal bocchettone, è riemersa in superficie. Il primo a prestarle soccorso è stato Thomas con un massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca. Un’immagine che gli è rimasta impressa e che non dimenticherà mai".
Dopo cosa ricorda? "Ho saputo della tragedia soltanto 4 ore dopo per puro caso su internet. Thomas era sotto shock, gli inquirenti lo avevano messo sotto torchio. Quando sono arrivata in caserma piangeva e tremava. Mi spiace dirlo, ma in tanti si sono comportati male con lui, a vari livelli".