DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Aumentano tumori e bimbi prematuri: "La colpa è degli ex inceneritori"

Conti (Provincia): "Ecco i dati, si faccia incontro pubblico". L’indagine epidemiologica conferma i timori dei comitati

Aumentano tumori e bimbi prematuri: "La colpa è degli ex inceneritori"

Aumentano tumori e bimbi prematuri: "La colpa è degli ex inceneritori"

Il confronto con la media in Versilia e in Toscana mette in luce ciò che i comitati hanno temuto per tanto tempo. Le popolazioni di Pietrasanta e Camaiore che confinano con la zona di Falascaia hanno risentito in misura maggiore degli effetti dei due ex inceneritori. Con due incidenze differenti: il vecchio inceneritore (1974-1988) ha comportato un aumento di tumori, e l’ultimo impianto (2002-2010), invece, un incremento di bambini nati prematuri o sottopeso. Ci sono voluti oltre 4 anni e mezzo per avere questo esito, dato che era il 2 ottobre 2019 quando in Regione fu presentata l’indagine epidemiologica sulla popolazione coordinata dall’Asl con la collaborazione di Ispro, Arpat, Ars e Istituto zooprofilattico sperimentale.

L’indagine ha previsto l’elaborazone di uno studio di dispersione degli inquinanti, il biomonitoraggio sugli alimenti di origine animale e sui foraggi e un studio epidemiologico sulla popolazione. Ma nonostante le innumerevoli richieste dell’Associazione tutela ambientale della Versilia i due comuni non hanno mai dato seguito alla volontà di voler presentare pubblicamente i dati. A scovare le 11 pagine pubblicate dalla rivista “Epidemiologia & prevenzione“ (E&P) è stato il vice presidente della Provincia Nicola Conti. "Il responso l’avevamo tutti sotto il naso – dice – bastava digitarlo su Google. Mi sono interessato a vari livelli, fino in Regione, ricevendo l’articolo scientifico pubblicato da ’E&P’. Ne condivido ora la conoscenza con i cittadini perché le cose tenute nel cassetto generano dubbi e allarme, specie se di mezzo c’è la salute. Chiedo che si vada avanti con lo studio, con i comuni parte integrante del tavolo di lavoro, e che i dati siano presentati ai cittadini per tranquillizzarli".

L’obiettivo era valutare se la popolazione studiata fosse a maggior rischio per patologie correlabili agli inquinanti. Le conclusioni forniscono un quadro epidemiologico "su alcuni fenomeni sanitari potenzialmente correlabili all’esposizione alle emissioni", con i dati più preoccupanti legati al vecchio impianto. Ad esempio il tumore al fegato, con picchi del 34% a fronte del 29% in Versilia e il 17% in Toscana. E così pure quello alla laringe e polmone, fino alle leucemie. In merito all’ultimo impianto, invece, è stata osservata una maggior distribuzione di nati con basso peso alla nascita e di prematuri, "pur senza eccessi significativi", recita infine il responso dell’indagine.