È il giorno dello sciopero dei balneari. Oddio, non tutti: l’iniziativa, lanciata a livello nazionale dal Sib, ha riscosso un successo solo parziale in Versilia. A Lido di Camaiore, gli stabilimenti aderiscono in blocco – gli ombrelloni resteranno chiusi dalle 8 alle 9,30, mentre saranno regolarmente consentiti sia l’accesso alla spiaggia, sia il servizio di sorveglianza, in linea con l’ordinanza stagionale della Capitaneria –; a Viareggio e Marina di Pietrasanta, invece, la categoria ha scelto di non partecipare alla protesta.
Lo scopo della serrata, ha spiegato nei giorni scorsi il presidente dei balneari di Lido Marco Daddio, è quello di lanciare un segnale al governo perché inizi finalmente a definire il futuro del settore. Alle elezioni di due anni fa, il mondo balneare raccolse indicazioni positive dalle attuali forze di governo. Ventitré mesi dopo, continua ad aleggiare un enorme punto interrogativo. E il rischio, mentre la sabbia della classidra continua a scendere inesorabile, è il caos.
Ad oggi, non solo le aste non sono state scongiurate, ma non esiste neppure un quadro normativo organico, su base nazionale, che possa definirne lo svolgimento: le gare, al momento, dovranno essere bandite dai singoli comuni. Nel frattempo, a cavallo di Ferragosto, l’esecutivo abbassa inevitabilmente i giri del motore. Per ripartire a pieno regime, bisognerà aspettare l’ultima settimana di agosto.
La messa in ordine del mondo balneare è ineluttabile: se dovesse perdurare il caos, l’Italia potrebbe andare incontro a ingenti sanzioni dall’Europa, rischiando di minare i rapporti con la nuova Commissione, e al tempo stesso si produrrebbe un volume enorme di contenziosi legali. Per salvare il salvabile, il governo punta a barattare l’abdicazione alla libera concorrenza voluta dall’Europa con maggiori garanzie per i balneari che dovranno dismettere.
I testi da cui attingere per iniziare a fissare dei paletti sono quello ereditato da Draghi e la proposta presentata dal deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi: su queste fondamenta, il governo proverà a evitare il tracollo dei balneari, in particolar modo definendo con chiarezza il sistema degli indennizzi per coloro che, con la concessione, perderanno il patrimonio immobiliare e il valore dell’impresa. Inoltre, mettendo da parte il muro contro muro, si auspica una maggiore collaborazione nel definire il regime transitorio.
Marco Principini