La bozza del Governo Meloni, indennizzi e proroga di altri tre anni. Balneari furiosi: “Faremo ricorsi”

Il decreto imporrebbe a chi subentra di risarcire il gestore uscente sulla base degli ultimi investimenti. Daddio: “Tante promesse, ma così siamo di fronte a un esproprio proletario di beni che appartengono a noi”

Viareggio, 5 settembre 2024 – Concessioni balneari prorogate fino al settembre 2027. Indennizzo per i concessionari a carico di chi subentra con un importo calcolato in base agli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni. È quanto compare nella bozza del decreto ministeriale che presto sarà portato all’attenzione del Consiglio dei Ministri. Una bozza che ha al momento generato un vespaio di polemiche. Da parte delle opposizioni al Governo Meloni, ma soprattutto da parte del mondo balneare.

“Volete sapere se siamo incazzati? Sì, lo siamo perché – spiega Marco Daddio, presidente dei balneari di Lido di Camaiore – dal Governo Meloni abbiamo avuto tante promesse. E invece ci troviamo di fronte a nulla di più che un esproprio proletario. C’è molta delusione e amarezza. Ma anche speranza. La speranza che questa bozza non venga approvata e venga invece modificata”. Nello specifico, quello che non piace ai balneari è che nell’indennizzo vengano considerati soltanto gli ultimi cinque anni. “Capite bene che è una presa in giro – perché prosegue Daddio – in questi 5 anni anni, proprio per il clima di incertezza – non sono stati fatti investimenti. Chi subentra dopo di noi si approprierà a costo zero di strutture (dai ristoranti alle piscine alle cabine) che sono state costruite con soldi nostri. Non è giusto e va contro ogni logica”. Su queste basi saranno fatti ricorsi e contro ricorsi. Anche perché i balneari sono attesi adesso da altri tre anni di assoluta incertezza “in cui – conclude Daddio – non saranno fatti investimenti e migliorie a discapito dell’offerta turistica che non può più essere concorrenziale rispetto a quella straniera”.

La bozza preparata dai tecnici incaricati dal Governo Meloni stabilisce anche che in caso di ragioni oggettive che impediscono il completamento della procedura di gara, le aste possono essere ulteriormente rimandate al 31 marzo 2028. Nel caso di un nuovo concessionario, il concessionario uscente come si diceva “ avrà diritto al riconoscimento di un indennizzo a carico del concessionario subentrante”. Tale indennizzo è “pari al valore degli investimenti effettuati e non ancora ammortizzati al termine della concessione, compresi gli investimenti effettuati in conseguenza di eventi calamitosi debitamente dichiarati dalle autorità competenti o in conseguenza di sopravvenuti obblighi di legge, al netto di aiuti o sovvenzioni pubbliche, e pari a quanto necessario per garantire al concessionario uscente un’equa remunerazione sugli investimenti effettuati negli ultimi cinque anni”.

“In Versilia ogni stabilimento ha beni immobili per circa un milione di euro. Moltiplicatelo – dice Daddio – per tutti gli stabilimenti: sono miliardi di euro di investimenti che andranno in fumo”.

Paolo Di Grazia