Pietrasanta (Lucca), 26 novembre 2024 – Lo aveva promesso dall’altare, le guance rigate dalle lacrime, durante lo straziante addio all’amore della sua vita. Aveva promesso che ogni giorno avrebbe parlato alla creatura che portava in grembo raccontandole di quanto fantastico era il suo babbo. Era il 4 luglio, il Duomo gremito di gente, una città intera commossa di fronte a quella tragedia immensa e ingiusta. Tre giorni prima Francesca Lazzeri aveva perso il suo adorato Federico Nappi, scomparso a soli 32 anni dopo essere rimasto schiacciato sotto un trattore mentre scendeva dalla Rocca. Distrutta dal dolore ma consapevole di ciò che avrebbe dovuto affrontare. Si è fatta forza, per sé e per quella creatura. Sono passati 144 giorni, Francesca ha attraversato un vortice di sensazioni che non possono essere spiegati a parole.
E la vita, alla fine, quella che dà anche un solo motivo per continuare a lottare e sperare, è sbocciata. In tutta la sua tenerezza e con una forza incredibile. Venerdì scorso la piccola Ginevra Agata è nata. Era stata la stessa Francesca ad annunciare il nome che lei e Federico avevano scelto per la loro primogenita. E il suo primo pensiero è andato a quell’amore che continuerà a stare per sempre con lei e con loro. Francesca ha risalito via della Rocca e si è fermata nel punto in cui il destino, quel maledetto 1° luglio, aveva interrotto i sogni di Federico, contitolare della ditta “Miglior verde“, rimasto schiacciato sotto il trattore.
Il ciliegio in cui si consumò la tragedia, tra l’altro, è stato rimosso. La giovane ha collocato un fiocco rosa, poi ha composto un messaggio per il suo Federico. “Ciao Amore mio, ieri, venerdì 22 novembre 2024, alle ore 19,03, è nata la nostra bambina: Ginevra Agata Nappi Lazzeri. Quando siamo rimaste sole le ho sussurrato che il babbo non era riuscito a rientrare a casa da lavoro, ma che più di ogni altra cosa al mondo avrebbe voluto essere qui con noi. Le ho detto che è amata. È bellissima e ti assomiglia tanto. Le cose sarebbero dovute essere molto diverse da come sono oggi. Ho fatto metà gravidanza con te e metà senza. Non avevo fretta di finire questo percorso perché era un qualcosa iniziato insieme. Ogni giorno le ho fatto sentire la tua voce, come se tu fossi ancora con noi. Chissà cosa penserà adesso… Come ti ho promesso, però, ogni giorno le racconterò di te”.