Ormai dalle mozzarelle non ci si salva più. Anche in consiglio regionale ieri l’insabbiamento del porto ha suscitato il richiamo al cambiamento climatico. Strade allagate e caditoie interrate? Cambiamento climatico. Franano le colline senza più manutenzione? Cambiamento climatico. Alluvioni per i torrenti non riscavati? Cambiamento climatico. Sempre colpa del cambiamento climatico.
Invece in questi giorni c’è bonaccia, e i pescherecci sono di nuovo usciti. Anche se alcuni, come d’uopo, hanno strusciato le chiglie sui bassi fondali. Fondali che risparmiano i motor- yacht, con pescaggio inferiore, passati – pur con sub e pilotine – anche nei momenti peggiori di dicembre e gennaio. Ma la draga sta scavando, e sembra che stavolta non si rompa più. "Se ce la fa a scavare per sei giorni di fila – osserva Alessandra Malfatti, presidente della Cittadella della Pesca – l’Autorità portuale assicura che il problema dell’insabbiamento sarà risolto". Per ora. Ma a marzo è previsto l’arrivo di una draga più grande dotata di benna. Quella che garantirà ingressi ed uscite delle barche nella stagione vera e propria dei mega yacht e degli scafi a vela, che pure hanno pescaggi maggiori.
E come richiamato dal leghista Massimiliano Baldini in Regione, nei prossimi giorni approderanno in consiglio comunale anche le mozioni sull’Autorità portuale. La maggioranza ne vuole l’abolizione, la Lega chiede più risorse, il cambiamento climatico chissà.
b.n.