Viareggio (Lucca), 21 settembre 2024 – Il Bayesian era un gioiello del mare affondato in pochi minuti al largo della costa di Palermo. Per quel naufragio – avvenuto il il 19 agosto scroso a Ponticello, al largo di Palermo e in cui morirono sette persone – adesso viene chiesto un risarcimento monstre di oltre 200 milioni di euro. Ad avviare la causa è The Italian Sea Group, che fa capo all’imprenditore Giovanni Costantino, che nel 2021 rilevò il marchio Perini dopo il fallimento del colosso della nautica viareggina. Ieri mattina infatti lo studio legale BdPmarine&law dell’avvocato Tommaso Bertuccelli ha depositato per conto di Tisg (The Italian Sea Group) al Tribunale di Termini Imerese (la cui Procura indaga sull’affondamento) gli atti per aprire una causa risarcitoria da 222 milioni di euro più spiccioli per il danno d’immagine subito dall’azienda e per il mancato guadagno.
Lo studio legale chiama direttamente in causa il comandante della nave James Cutfield, neozelandese che vive a Palma de Majorca, i due membri dell’equipaggio iscritti nel registro degli indagati dalla Procura di Termini Imerese, la società armatoriale, la Revtom limited con sede nell’isola di Man, che in base al codice della navigazione risponde dei danni causati dall’equipaggio. I legali di Tisg chiamano in causa infine anche la società di management Camper&Nicholsons international, imputandole di aver scelto un comandante senza i requisiti adatti a dirigere un superyacht del genere da 56 metri.
Ma su che basi si fonda la causa appena intentata? Il mancato guadagno è riferito al fatto che Tisg aveva contatti avviati per vendere tre yacht in fase di completamento: gli armatori hanno preferito interrompere la trattativa dopo l’affondamento del Bayesian. Per quanto riguarda il danno d’immagine, invece, la società che fa capo a Costantino sta vivendo una sorta di “effetto panettoni-Ferragni” nel senso che potenziali compratori e investitori si stanno allontanando dal mondo Perini. In particolare una nota casa di moda europea ha mostrato improvvisamente disinteresse per griffare una linea di imbarcazioni, così come un importante fondo di investimento si è tirato indietro davanti a trattative già ben avviate.
Con questa azione risarcitoria Tisg vuole in sostanza tutelare i suoi investitori dopo che il marchio Perini ha subito un contraccolpo fortemente negativo dopo quella tragedia del mare. E soprattutto Tisg vuole ribadire la tesi che l’affondamento non fu dovuto a problemi strutturali dell’imbarcazione – che, a detta di tecnici ed esperti del settore, avrebbe resistito a qualsiasi tempesta – ma fu anzi causato da una serie di errori umani commessi quella notte a bordo dello yacht. Per questo l’avvocato Bertuccelli, coadiuvato dai legali Simone Domenici e Andrea Gianni, ha anche chiesto di svolgere una perizia tecnica sull’imbarcazione.
Una perizia che servirà a dimostrare, come sostiene anche la Procura di Termini Imerese, che il comandante del Bayesian ha sottovalutato le condizioni meteo non portando la barca in luogo sicuro né preparandola a resistere alle onde alte, come fatto invece dall’altro yacht che era in rada nella stessa zona e che non ha subito il minimo danno. La perizia servirà a dimostrare che non venne abbassata la deriva che avrebbe dato maggiore stabilità all’imbarcazione, ma che soprattutto quella notte, secondo la ricostruzione e la valutazione dei legali di Tisg, furono lasciati aperti inspiegabilmente i portelloni posteriori e laterali dell’imbarcazione. E non furono neppure chiuse le porte stagne che separano il garage dalla sala macchine. Forse solo questo avrebbe impedito l’affondamento. Invece l’acqua entrando in sala macchine determinò un blackout che mise fuori causa tutti i sistemi operativi dello yacht che a quel punto rimase totalmente fuori controllo in balia delle onde, inabissandosi.
AGGIORNAMENTO
The Italian Sea Group (TISG), nella persona del suo legale rappresentante Giovanni Costantino, smentisce con forza quanto pubblicato oggi sui giornali di QN a proposito di una azione legale a seguito della tragedia del Bayesian. Seppure TISG aveva dato un generico mandato ai legali nominati nell’articolo, nessun legale rappresentante dell’azienda ha esaminato, firmato, né autorizzato alcun atto di citazione. L’azienda prende con forza le distanze da quanto pubblicato e si riserva a sua volta di tutelarsi in tutte le sedi.
————
Prendiamo atto della presa di posizione di The Italian Sea Group. Confermiamo che l'atto per avviare la causa risarcitoria a tutela del marchio Perini - di cui TISG è titolare - è stato depositato in data 20 settembre 2024 presso la cancelleria del tribunale di Termini Imerese da parte dello studio legale BdPmarine&law di Viareggio. Prendiamo atto che TIGS non si riconosce nell'azione risarcitoria promossa dallo studio legale di cui sopra, e come dichiarato non ha autorizzato il deposito.