Marco Principini
Cronaca

Silenzio e sobrietà. Il Belvedere rinasce nel verde: "Come ai tempi di Puccini”

Con il sindaco Giorgio Del Ghingaro a Torre del Lago nel giorno dell’inaugurazione. "La cosa che più mi fa piacere e di cui sono fiero è l’estrema bellezza della realizzazione"

Il Belvedere Puccini a Torre del Lago

Il Belvedere Puccini a Torre del Lago

Viareggio, 21 giugno 2024 - La statua di Giacomo Puccini campeggia nel nuovo Belvedere guardando l’amato lago. Girata, rispetto alla collocazione di un tempo, sembra uscire dalla Villa in cui il compositore decise di vivere lasciando la ’matrigna’ Lucca. Il cantiere che per mesi ha oscurato la vista, con le sue gru, le transenne, i martelli pneumatici hanno lasciato il campo a quello che è il “nuovo“ Belvedere e adesso allungando lo sguardo sembra di sfiorare le acque del lago. E, il risultato finale, è quello di ritrovarsi su un balcone "privilegiato dal quale affacciarsi ad osservare la natura e lo straordinario paesaggio così come le ville storiche". In un gioco di riflessi che spinge il sindaco, Giorgio Del Ghingaro, artefice e ’pungolo’ negli ultimi mesi di operai, ingegneri, tecnici e dirigente ai lavori pubblici, a parlare non solo di "capolavoro", ma di luogo "magico".

L’attesa è finita?

"Direi di sì, ma soprattutto la cosa che a me fa più piacere è l’estrema bellezza della realizzazione. I progettisti e la ditta che

hanno operato hanno fatto un grandissimo lavoro. Oggi, finalmente, restituiamo dignità ad un luogo che d’ora in poi diventa oltre che affascinante – perché lo è di per sé – anche magico".

In fondo è in questo luogo, silenzioso e animato prevalentemente dalla natura che il Maestro Puccini compose le sue opere più famose...

"Proprio così. Ecco oggi ritroviamo quella poesia ispiratrice".

Soddisfatto, quindi?

"Sono soddisfatto, soprattutto, perché in un colpo solo abbiamo azzerato qualsiasi tipo di voci e illazioni che, in questi mesi, si sono sprecate da parte dei soliti noti. E poi sono contento soprattutto per Torre del Lago che può fregiarsi di un nuovo gioiello".

I critici l’hanno ribattezzata una pista d’aeroporto…

"I commenti prima che fosse terminato si sono sprecati. Ora che è finito ed è facilmente individuabile quanta area verde in più c’è rispetto a prima, penso proprio che dovranno ricredersi anche di questo. Ora il verde c’è e c’è anche il resto, insieme a tanta bellezza. Com’è che dice il proverbio? Le parole le porta via il vento.... Ecco, non aggiungerei altro".

Come si è arrivati a questa conclusione?

"La scelta progettuale è stata quella di valorizzare l’area ispirandosi ad una sorta di spiaggia con lo stesso materiale del lago

riproducendo la visione che aveva Puccini e che di certo gli ha

ispirato Madame Butterfly. Da qui la scelta di una pavimentazione in conglomerato cementizio con inerti del luogo".

E come si arriva al «balcone privilegiato»?

"Il progetto, che è molto semplice ed essenziale, di fatto ha come base una matrice a quadrati della pavimentazione. Il sistema è costituito da due direttrici: una di esse ripercorre la strada che conduce al lago, ne sottolinea l’ingresso sino a raggiungere il nuovo pontile; l’altra, trasversale alla prima che apparentemente divide ma in realtà unifica il sistema, diventa una sorta di elemento generatore del progetto. Su di essa vanno a collocarsi gli elementi che oggi appaiono casuali e decontestualizzati. Ma che, appunto, ci portano a ritrovarci sopra ad un balcone privileg iato".

E la vegetazione?

"Quattro quadrati a prato. I due dietro ospiteranno 5 lecci. Due paulonie davanti caducifoglie per offrire un’ampia area d’ombra d’estate. La fascia di 265 centimetri, ospiterà tappezzanti (agapantus e rosa domenica), è l’elemento che unifica la sommatoria di spazi aggiunti nel corso di questi 90 anni. In questa direttrice insisteranno tutti gli elementi indispensabili alla piazza (chiosco, cabine, tombini, ma anche sedute, statua di Puccini ed altro)".

E allungando lo sguardo si sfiorerà l’acqua del lago?

"L’obiettivo del progetto è proprio questo: quello di essere libero da ostacoli visivi con lo sguardo che va a perdersi, come era ai tempi di Puccini, sulle acque del lago. Sobrietà assoluta. Silenzio. Nessun disegno deve emergere. I capolavori già ci sono. In questi casi come impone la corretta grammatica paesaggistica non bisogna aggiungere nulla, è un sito dal quale ammirare uno straordinario paesaggio e tre monumenti di grande valenza storica".

Ora cosa manca?

"Deve essere completato lo svincolo della superstrada (ad opera di Salt) con l’ultimo tratto fino alla strada che invece è a carico dell’amministrazione e che dovrebbe essere pronto nel mese di luglio. Poi completeremo la riqualificazione del ponticello che dal lago porta Teatro anche questo a cura del Comune".