Il bando per l’acquisto, da poco meno di 2 milioni di euro, era già stato aggiudicato. Mancava solo il rogito e l’ex colonia Laveno sarebbe ufficialmente passata ad Attilio Bindi. Già, sarebbe. Il noto imprenditore, che ha da poco trasformato l’ex discoteca Canniccia in un country club, ha deciso di farsi da parte e di abbandonare la società “Apva“, che resta aggiudicataria del bando ma che deve ancora fare i conti con la burocrazia. Quella stessa burocrazia che ha spinto Bindi a mollare un sogno cullato da una decina d’anni. "Siamo proprio in Italia: non era più possibile andare avanti – si sfoga Bindi – per questo ho deciso di mollare anche se continuerò a seguire la vicenda".
Uno sfogo diretto a due soggetti: in primis l’Asl, proprietaria dello storico immobile sul viale Apua, accusata di aver rimandato alle calende greche i passaggi necessari per portare in porto l’acquisto. E poi l’amministrazione comunale, che secondo l’imprenditore avrebbe potuto fare di più per snellire l’iter. Il risultato è che l’ex colonia, costruita nel 1947, dismessa da oltre 40 anni e famosa per le ceramiche della “Richard Ginori“ che ricoprono parte della facciata, ufficialmente è ancora dell’Asl. Oltre al fatto che restano in piedi la manifestazione d’interesse e la proposta di acquisto della “Apva“, sebbene le parti non siano ancora riuscite ad arrivare alla firma del rogito. Come se non bastasse, e questa è notizia di ieri, contro l’Asl si abbatte una doppia furia, quella della “Apva“ e quella degli ambientalisti, a causa del taglio di alcuni alberi effettuato dall’azienda sanitaria. "Il Comune – dicono dall’Asl – ci ha segnalato alberi pericolosi sul retro della struttura e ci ha autorizzato a tagliarli".
Scatenando un po’ tutti. La prima, come detto, è la “Apva“, che si dice "amareggiata per il taglio di piante strategiche al nostro progetto (turistico-ricettivo, ndr)", sottolinenando il fatto che quella è una zona sotto vincolo monumentale per un decreto legislativo del 2004 (requisiti di interesse storico e artistico) e sotto vincolo paesaggistico trovandosi nella fascia di rispetto del viale Apua. L’altra mobilitazione ha visto Amici della Terra, Le voci degli alberi, comitato Ugo Pisa e Italia Nostra inviare un richiesta di sospensione dei lavori a Comune, polizia municipale, Corpo forestale e Soprintendenza: "Dalle ceppe e dai tronchi degli alberi tagliati non si evidenziano patologie che giustificano questo intervento. Chiediamo di visionare l’autorizzazione al taglio da parte della Soprintendenza, la perizia fitosanitaria e l’analisi di stabilità e di trazione".