MARIA NUDI
Cronaca

Blitz dei carabinieri mitra in pugno Ma era tutto un grosso equivoco

Una donna sente dei rumori fuori dalla sua abitazione e tira due calci alla porta per scacciare gli intrusi. I condomini confondono quei suoni con colpi di pistola e chiamano il 112. Che prontamente interviene

di Maria Nudi

Viareggio

Allarme furti: cittadini spaventati sentono un rumore sospetto che confondono per due colpi di pistola. E dopo gli episodi degli ultimi giorni non esitano: chiamano i carabinieri. I militari intervengono prontamente e giustamente armati preparandosi al peggio. E’ accaduto nella serata di lunedì. "Siamo i carabinieri, siamo armati e se non apre sfondiamo la porta", sono circa le 22.30 e siamo in un condominio in piazza Dante. Dietro quella porta c’è una donna spaventata, molto spaventata, che apre immediatamente e si trova davanti cinque militari in divisa e armati. I carabinieri, racconta, imbracciano quattro pistole e un mitra: entrano nell’appartamento, guardano dappertutto come se cercassero qualcosa. Lei intanto resta in silenzio, il cuore batte forte. Protagonista dell’episodio che se non fosse accaduto realmente, sembrerebbe un film, è Carol Carleschi, volto conosciuto in città, attrice con ruoli nel mondo dello spettacolo. Ieri mattina Carol Carleschi sii è rivolta alla nostra redazione, ci ha messo la faccia, per raccontare cosa ha vissuto. "Ero da sola a casa. Verso le 22 ho sentito dei rumori da dietro la porta e ho avuto la percezione che qualcuno respirasse. Ho avuto paura e ho dato un paio di calci alla porta. Ho pensato che se qualcuno era davanti alla mia porta sarebbe scappato". Il suo è un racconto tutto di un fiato "A distanza di pochi minuti, circa 15, mentre mi stavo riprendendo dallo spavento, ho sentito suonare e subito la voce di qualcuno che si qualificava come carabinieri che mi intimava di aprire altrimenti avrebbero sfondato la porta. Ho aperto. Lo confesso sono stati attimi di paura. I carabinieri, dopo, mi hanno spiegato che erano stati allertati dai condomini sul 112. I condomini terrorizzati si erano rivolti al 112 dicendo di aver sentito due spari. Allora ho capito che i miei calci alla porta erano stati scambiati per colpi di pistola. Ho spiegato ai militari cosa era successo. Cosa avevo fatto per la paura che avevo provato pensando che qualcuno fosse davanti alla mia porta. Loro mi hanno fatto replicare i calci, hanno capito e se ne sono andati. Sono venti anni che abito nel condominio, non ho mai avuto problemi. Sul mio pianerottolo ci sono altri due appartamenti: uno studio legale e un’abitazione privata. Stamani (ieri mattina per il lettore) ho chiamato la centrale dei carabinieri". Telefonata confermata dal comando che spiega che la signora ha ringraziato e ha capito che i vicini spaventati hanno avuto l’accortezza di chiamare il 112. "Capisco che sono intervenuti per tutela della sicurezza pubblica. Ma lo spavento è stato tanto, lo ammetto". Un episodio emblematico causato dall’atmosfera che si respira dopo gli ultimi episodi. Un equivoco dove tutti i protagonisti hanno avuto il comportamento più adeguato. Paura compresa.