Viareggio, 3 gennaio 2025 – È bastato il fischio di Mauro. E Dora, setter inglese di sei anni, è comparsa in mezzo alla vallata, quella di Valleverde a Piano di Mommio, come se niente fosse successo. Come se non avesse mai trascorso quelle due notti, e un giorno e mezzo, lontano dalla sua casa, in via di Montramito a Viareggio, dalla quale è fuggita la sera di Capodanno per la paura dei botti. Al richiamo familiare di quel fischio, quello del suo “padrone”, che dopo due notti e un giorno e mezzo di ricerche, grazie ad una segnalazione, è arrivato a Valleverde con le guardie zoofile di Gepa, ieri mattina la cagnolona ha cominciato a correre, agitando la coda. E poi si è lanciata tra le braccia di Mauro Cinquini. Fradicia, dopo tutto quel tempo umido trascorso all’aperto, ma senza un graffio. Stanca, ma felice. Come dopo una lunga, lunghissima, passeggiata.
È il lieto fine di una delle tante, troppe, storie che segnano il San Silvestro. Una serata di festa per tanti, che si trasforma in un incubo per gli animali. Costretti a subire quella raffica di fuochi, di scoppietti e petardi che rimbombano nell’aria, e che nemmeno i divieti dei sindaci riescono a disinnescare. “Per questo, ormai da anni, subito dopo il cenone corro sempre a casa dai miei cani. Perché so che hanno paura dei botti – racconta Cinquini, titolare del bagno Nido a Viareggio –. Ma questa volta non sono riuscito ad arrivare in tempo”.
La raffica di colpi l’ha anticipato, come ha anticipato la mezzanotte, e Dora nel frattempo, trovando una via di fuga, si era già allontanata. Cominciando il suo vagare solitario tra Viareggio e Massarosa. “Mi sono messo subito a cercarla. E la mattina del primo gennaio – prosegue Cinquini – ho contatto i volontari dell’associazione Gepa, che, oltre a darmi un immenso supporto morale, hanno coordinato le ricerche diramando ovunque gli avvisi”.
Da quel momento hanno cominciato a rincorrersi le segnalazioni. Nel pomeriggio del primo gennaio i carabinieri di Viareggio hanno avvistato Dora sul ponte del Brentino: “Hanno provato a fermarla – spiega Cinquini –, ma lei, spaventata, si è infilata in un fosso ed è fuggita via”. È passata un altra notte, attraversata da altre segnalazioni. Fino a quella decisiva, ieri mattina: “Una signora ci ha chiamato, convinta di aver visto Dora a Valleverde”. E aveva ragione. Perché in quel grande prato verde, dove tante volte Mauro e Dora hanno passeggiato insieme, tutte le paure di giorni e notti, che sono sembrate infinite, si sono sciolte in un abbraccio.