di Daniele Masseglia
Prima ha inserito il filtro dell’evidenziatore nella borraccia del suo compagno di classe, poi quando questo se n’è accorto e ha protestato lo ha colpito con un pugno spaccandogli gli occhiali e lo ha sbattuto contro un muro facendo valere la sua forza fisica. Il tutto davanti agli altri alunni e all’insegnante. Un brutto caso di bullismo quello avvenuto in una scuola media versiliese, con i genitori dell’alunno che formalizzeranno la denuncia ai carabinieri solo dopo un chiarimento con la preside.
Sono stati gli stessi genitori a segnalare l’episodio a La Nazione, chiedendosi come sia possibile che nei confronti del bullo, proveniente da una famiglia straniera da tempo integrata nel nostro territorio ma non nuovo a intemperanze del genere, l’istituto non abbia mai preso provvedimenti. La famiglia ha già inviato alla scuola il referto di tre giorni rilasciato dal pronto soccorso dell’ospedale Versilia, a causa delle ferite al volto riportate dal figlio, più la fattura da 150 euro degli occhiali, acquistati tre anni fa. L’episodio risale alla scorsa settimana. "Nostro figlio era andato in bagno – raccontano – e il suo compagno di classe, tra l’altro di costituzione robusta, ha preso la sua borraccia inserendoci il filtro dell’evidenziatore. Quando nostro figlio se n’è accorto a causa del cattivo sapore dell’acqua ha chiesto spiegazioni. Non era la prima volta, per questo quando il compagno ha ammesso la sua colpa gli ha tirato l’acqua addosso dall’esasperazione, ma senza volergli far del male. L’altro invece lo ha colpito con un cazzotto rompendo la montatura degli occhiali e procurandogli un leggero taglio alla palpebra e una ferita allo zigomo. Poi lo ha agguantato e sbattuto contro il muro, finché non sono intervenuti i compagni di classe e la supplente, che ha confessato di aver avuto paura. Portato fuori, ha chiesto subito di noi e quando siamo andati a prenderlo ci ha detto di voler cambiare istituto. La scuola dovrebbe essere un luogo sereno e i bimbi vanno sempre tutelati, anche affidando questi alunni problematici a insegnanti di sostegno. Siamo sconcertati e spaventati".