Versilia, 24 marzo 2024 – È come un mito che crolla. Non a terra ma sicuramente in ginocchio. Un simbolo che si appanna e non riesce più a ruggire come una volta. La Bussola di Focette ha grossi problemi economici, con la gestione della famiglia Angeli arrivata al capolinea dopo appena un lustro. La crisi che da circa un anno attanaglia il locale si è tradotta in affitti non pagati alla proprietà, ossia il patron Gherardo Guidi, con il tribunale di Lucca che ha emesso un’ingiunzione di quasi 500mila euro a cui si sommano vari pignoramenti. Nel calderone ci sono anche i versamenti tributari al Comune rimasti insoluti, in particolare 120mila euro di Tari, cosa che ha generato un avvio di procedimento finalizzato alla revoca della concessione. E così da ieri a Marina di Pietrasanta e nel resto della Versilia il termine «chiusura» non fa che rimbalzare impietosa tra piazze reali e virtuali. Ma così non sarà visto che il legale di Guidi annuncia l’intenzione, una volta risolti i problemi con l’affitto, di riprendere la gestione del locale. Da una parte, quindi, le voci che si rincorrono incontrollate. Dall’altra i numeri a cinque zeri, gli atti dei tribunali e quelli amministrativi che certificano l’affanno di un simbolo vivente per tante generazioni di discotecari. Gli stessi che, negli ultimi anni, hanno visto sparire nella sola Marina di Pietrasanta altri locali storici come la Canniccia, l’Ostras e, per ultimo, il Seven Apples passato a un curatore fallimentare.
Erano i primi di marzo 2019 quando Giuliano Angeli e il figlio Lorenzo annunciarono l’avvio della loro gestione con l’obiettivo di rilanciare la Bussola. Tutto bene per il primo biennio, poi la mazzata del Covid ha messo i bastoni tra le ruote alla “Angeli entertainment“. I recenti problemi legati al caro-vita e chissà quali altri elementi si sono tradotti in circa 500mila euro di affitti da versare al patron Guidi, il quale è stato costretto ad avviare procedure di sfratto, pignoramento di incassi e quant’altro. Non ci sarà però nessuna chiusura, come tiene a precisare l’avvocato Fabio Vergassola per conto della proprietà, ossia la “Chantal“ e la “Cristina due“ (che fanno capo a Carla Valenti e Gherardo Guidi).
«Desidero smentire categoricamente questa notizia – scrive il legale – in quanto la realtà dei fatti è molto diversa. La ’Angeli entertainment’ ha preso in affitto la Bussola circa cinque anni fa e, al netto dei due anni di Covid, ha sempre faticato a versare il canone e tutte le spese connesse con l’affitto, cioè tasse comunali, polizze assicurative e così via. La proprietà ha sempre dimostrato grande disponibilità, assumendosi spese non dovute e rinegoziando l’importo del canone».
L’avvocato Vergassola prosegue la sua ricostruzione dei fatti sottolineando come la situazione sia precipitata nell’ultimo anno. «Tale situazione – dice ancora – ha costretto la proprietà a risolvere il contratto di affitto per grave inadempimento, radicando una procedura di sfratto e un procedimento monitorio per rientrare dal debito della ’Angeli’. Ha promosso pignoramenti presso terzi e pignoramenti dell’incasso del locale (inclusa la recente serata del 16 marzo, ndr). Siamo inoltre a conoscenza che il Comune ha avviato un procedimento per la revoca dell’autorizzazione della ’Angeli’, inadempiente del pagamento delle imposte comunali. La ’Angeli’, nonostante la comunicazioni inviate – conclude Vergassola – non ha ottemperato al rilascio dell’azienda. Non appena la Bussola sarà nuovamente libera dall’affittuario, riprenderà la propria normale attività in vista della stagione estiva».
A corredo del suo intervento, il legale allega il decreto esecutivo di ingiunzione del tribunale di Lucca, emesso lo scorso 27 gennaio dal giudice Michele Fornaciari per disporre, con un termine di 40 giorni, il pagamento alla “Chantal“ di 206mila euro e alla “Cristina due“ di 225mila euro, più altri 5mila euro per spese di procedimento e altre spese.
Quanto invece al Comune, l’ente in occasione del rinnovo delle concessioni demaniali, lo scorso dicembre, aveva fatto una ricognizione scoprendo che diversi di bagni, Bussola inclusa, non erano in regola. Di fronte a questo «buco» di oltre 1 milione di euro e racchiuso negli ultimi 5 anni, gli uffici si sono messi in contatto con i concessionari, alcuni dei quali si sono messi in regola a differenza di una quindicina di concessioni. Pertanto dal Comune sono partite le lettere per intimare ai proprietari di versare il dovuto, con scadenze diversificate nel tempo. Tra questi circa la metà si sono poi messi in regola, mentre la Bussola non ha ancora ottemperato e rischia la revoca della concessione. Nel momento in cui scriviamo, dalla “Angeli“ non è stata rilasciata alcuna dichiarazione.