
Il tema degli appostamenti venatori nell’area lacustre è da tempo nel mirino della politica
Il tema della caccia nell’area del Parco sbarca di nuovo in consiglio regionale. A portare avanti le tematiche care ai cacciatori, specie per quel che riguarda la futura estensione delle aree protette, è stato il capogruppo della Lega, Massimiliano Baldini.
"Nella discussione sull’adozione del Piano Integrato per il Parco, ho evidenziato che la perimetrazione prevista, se pur rivista rispetto alla più penalizzante bozza iniziale, comporta un aumento dell’area interna protetta e preclusa all’attività venatoria pari al 6,61 per cento – spiega Baldini –, una situazione che inevitabilmente comporta un impatto significativo sull’attività venatoria con decadenza di autorizzazioni di appostamenti fissi, peraltro in alcuni casi collocati su terreni di proprietà privata, così come l’impossibilità di continuare ad esercitare la caccia vagante in contesti tradizionali per la popolazione".
Baldini ha avanzato le sue controproposte: "Sarebbe opportuno provvedere a escludere dall’area interna protetta una ulteriore zona ricompresa fra il canale delle Venti ed il canale di Punta Grande che è interessata da un appostamento fisso – evidenzia il consigliere regionale –; altra osservazione che ho voluto portare come contributo alla discussione è quella evidenziata anche dallo stesso comune di Viareggio in sede di Comunita’ del Parco e cioè la richiesta di maggiore flessibilità nella gestione delle concessioni balneari e nelle norme di tutela delle aree dunali. Ho posto attenzione agli interventi in tema di bilance, su cui la Lega si è distinta negli anni proprio in consiglio regionale attraverso il lavoro di Elisa Montemagni".