
Claudia con sua ’mamma’ Anna
Camaiore, 16 marzo 2025 – Si chiama Claudia, ha 7 anni ed è una “cagnolina speciale” in tanti sensi: ha una disabilità – ha perso una zampa per i postumi di un incidente – e aiuta le persone anziane o con disabilità a ritrovare fiducia e autostima grazie ai percorsi di pet therapy. Inoltre, lavora con i bambini su progetti volti all’inclusione. Il tutto assieme a sua ’mamma’ Anna, educatrice cinofila che l’ha adottata quasi sei anni fa.
Anna, qual è la storia di Claudia?
“È una storia particolare: che io sappia, non ci sono cani con disabilità che fanno pet therapy. Inizalmente c’era diffidenza”.
L’avete superata?
“Il punto, per i cani come per le persone, è se vogliamo mettere in evidenza la disabilità o trattarla come una caratteristica dell’individuo. E questo, secondo me, è anche il messaggio che questa storia può lanciare: dobbiamo decidere a cosa dare più importanza, se alla disabilità o all’individuo, che sia animale o persona. Inoltre, un altro aspetto importante della vicenda di Claudia è che aiuta a sconfiggere i pregiudizi sull’adozione di cani adulti o disabili. Tutti vogliono i cuccioli e i cani come Claudia, il più delle volte, finiscono la loro vita in canile”.
Come ha adottato Claudia?
“È stata trovata a gennaio 2019 a due passi dalla stazione di Agrigento, ferita in un incidente. Quasi sicuramente uno scooter, visto che ne ha ancora paura. La ferita era lieve ma si è infettata. Penso che Claudia sia rimasta per giorni alla stazione a lamentarsi, ma nessuno l’ha aiutata. Alla fine, una signora l’ha portata dal veterinario che ha dovuto amputarle la zampa per salvarle la vita. Era andata in cancrena. Aveva circa un anno e mezzo; è stata cresciuta in famiglia e poi abbandonata. Dopo un passaggio in un rifugio, l’ho adottata ad agosto 2019”.
Perché proprio Claudia?
“Sono un’educatrice in pensione e avevo già in mente l’idea che un cane disabile avrebbe potuto aiutare le persone in difficoltà. E ho avuto fortuna: Claudia è generosa, socievole e ha una voglia enorme di imparare. Sono un’educatrice cinofile e ho iniziato un percorso con lei. In poco tempo è stata certificata come cane idoneo al lavoro di per therapy, che è un aspetto fondamentale: non basta il ’canino buono’, serve un cane che possa essere inserito in un progetto di lavoro senza che questo ne comprometta il benessere fisico e psicologico. Claudia è davvero speciale: dal bambino all’anziano sulla sedia a rotelle, può lavorare con tutti”.
Che tipo di percorsi fate?
“Lavoriamo su Prato con l’équipe ’Ci vuole fiuto’: oltre a Claudia c’è un altro mio cane, Alberto. Lei a volte si muove su un passeggino. E quando gli anziani o le persone con disabilità la spingono, il passare da accuditi ad accudenti dà grossi benefici in termini di autostima. Abbiamo fatto anche un progetto con una scuola culminato in un picnic e i bambini, in piena autonomia, hanno scelto un percorso fruibile anche col passeggino di Claudia, dimostrando di aver capito cosa significhi l’inclusione”.
Come gestite la perdita della zampa?
“Cura l’alimentazione con Silvia Nocito, di Torre del Lago; va una volte al mese da una veterinaria fisioterapista, Valentina Taccini di Pisa, e fa manipolazioni, ozonoterapia e laser per mantenere la motilità. Ormai ha sette anni e tutto il peso ricade sulla coscia destra, che dunque va sostenuta”.