E’ ancora battaglia legale per la vicenda dei quattro jack russel oggetto di ordinanza di custodia da parte dei sindaco Bruno Murzi dopo che si sono resi protagonisti di aggressioni. Il Tar di Firenze ha infatti respinto la richiesta avanzata dalla proprietaria degli animali, una signora che ha la villa a Roma Imperiale, di sospensiva dell’atto del primo cittadino con il quale si chiedeva che i cani venissero ricoverati al canile comprensoriale di Groppoli di Mulazzo a Massa. Un atto automatico a seguito della relazione inoltrata dalla Asl – Dipartimento di prevenzione, alla luce di vari episodi di morsi in branco dei cani che avevano procurato lesioni multiple a diverse persone (in un caso si è trattato di Lieto Nardini lo storico barbiere ultra novantenne di Forte dei Marmi che nella caduta ha riportato anche la frattura del femore). Ma la vicenda promette nuovi sviluppi: infatti nonostante la ’bocciatura’ del Tar, la proprietaria degli animali ha presentato ricorso al Consiglio di Stato e l’udienza è già fissata per il 9 marzo.
La situazione è iniziata dal 2020 quando si è verificato il primo episodio di aggressività da parte dei cani che hanno assalito l’ex ministro Lunardi e la moglie mentre passeggiavano per le strade di Roma Imperiale. Da lì si sono succedute denunce di altre persone morse dai jack russell all’esterno e anche all’interno della villa (il caso riferito da una domestica che era andata a fare la prova per essere assunta e fu assalita in taverna improvvisamente dagli animali di cui la proprietaria aveva perso il controllo). In totale i casi accertati sarebbero sei. Fino a quando, nel novembre scorso, la dettagliata e motivata relazione dell’Azienda ha fatto proprio riferimento a "una situazione di
concreto ed imminente pericolo per l’incolumità pubblica" con richiesta urgente di provvedimenti da parte dei sindaco. Che, appunto, si è attivato con un’ordinanza che ha imposto "il ricovero a spese della proprietaria quantificate in 2.500 euro annui ciascuno, compreso corsi di
rieducazione obbligatori dell’autorità, vaccinazioni, analisi sanitarie, per il tempo necessario alla rieducazione dei medesimi,
salvo successiva e definitiva confisca su proposta dell’azienda Usl, soggetto compente al
controllo degli animali". Ma al momento gli animali al canile non ci sono finiti. In attesa che il giudice dipani definitivamente la questione.
Francesca Navari