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Capannina in vendita: Giorgio Armani rilancia l'offerta a 12 milioni

Trattative serrate per la vendita della Capannina a Giorgio Armani. Dopo l'offerta iniziale, Armani rilancia con 12 milioni.

Lo storico patron Gherardo Guidi

Lo storico patron Gherardo Guidi

FORTE DEI MARMI (Lucca) Un locale iconico per il re dello stile. Sarebbero sempre più stringenti le trattative per la vendita della Capannina a Giorgio Armani: lo stilista è tornato alla carica per riaprire un dialogo con la proprietà. Re Giorgio avrebbe rilanciato l’offerta, mettendo sul piatto 12 milioni degli 8 offerti in una fase iniziale. Una cifra lontana dai 20 milioni con cui si sussurrava il patron Gherardo Guidi fosse disposto a cedere quel gioiello della notte che lui è stato capace di mantenere competitivo nei decenni. Poi però la recente e improvvisa scomparsa di Guidi avrebbe rimesso tutto in discussione, con un ventaglio nutrito di aspiranti al locale culto d’Italia attualmente seguito dalla moglie Carla e dalla figlia Cristina. Tra i papabili Alessandro Boniperti, figlio di Giampiero, ex giocatore e presidente della Juventus, ultimamente molto legato alla famiglia Guidi e che pare con l’amico Gherardo già avesse dialogato a più riprese per un passaggio di testimone. Così come i bene informati davano per chiusa la contrattazione con la catena Cipriani, che possiede e gestisce ristoranti e club di lusso in tutto il mondo, tra cui l’Harry’s Bar a Venezia e l’ex Rainbow Room a New York City, già pronta a mettere in campo 10 milioni per acquisire quell’indimenticabile set del film Sapore di mare.

L’offerta di Armani era passata in cavalleria e solo nei giorni scorsi l’imprenditore della moda avrebbe deciso di riproporsi con forza. La famiglia Guidi tra l’altro è concessionaria anche della Bussola di Focette, rimasta imbrigliata in una querelle legale con l’ex gestore: proprio ora il Comune, proprietario del parcheggio della Bussola e di una porzione di locale che insistono sul demanio, ha deciso di vendere (inserito nelle alienazioni 2027) le proprie particelle per 450mila euro. Ciò che è sicuro è che l’estate 2025 segnerà un nuovo volto per il Twiga di Marina di Pietrasanta sulla spinta di Leonardo Maria Del Vecchio (il quarto dei sei figli del patron di Luxottica) che attraverso il gruppo Triple Sea Food, ha firmato per acquisire le quote di Flavio Briatore: la cessione riguarda il 100% del marchio Twiga e quattro delle sue location: Versilia, Montecarlo, Baia Beniamin e lo storico Billionaire di Porto Cervo. Operazione che si traduce in un fatturato stimato di 50 milioni di euro nel 2024 con oltre 600 dipendenti.

Francesca Navari