REDAZIONE VIAREGGIO

Viareggio, due gli aspiranti per restauro e gestione del «Caprice»

La città torna ad essere oggetto di attrazione per gli imprenditori

Da anni l’immobile, originariamente dello Stato, è ridotto a un rudere alla fine della Terrazza

Viareggio, 9 maggio 2019 - Tre offerte per l’aggiudicazione del restauro e della gestione dello storico Caprice alla fine della Terrazza della Repubblica, ma una non ha superato l’esame tecnico dei requisiti previsti dal bando. Rispetto al passato, però la concorrenza per ottenere l’immobile, che ha avuto un passato glorioso, indica una ripresa di interesse imprenditoriale per Viareggio.

Ieri la commissione giudicatrice ha esaminato preliminarmente le tre offerte presentate da Duram Srl di Pistoia, Prosciutteria Il Mandrillo di Pietrasanta, e GR Group della Spezia. Il contenuto del plico di Duram, per la parte autorizzatoria e dei requisiti per la partecipazione alla gara, non ha però soddisfatto la commissione, composta dal dirigente dell’ufficio tecnico Giovanni Mugnani, presidente, e da altri due architetti, Claudia Fruzza e Francesco Ferrarini. Nei prossimi giorni, come previsto dal bando, la commissione esaminerà l’offerta economica contenuta in buste separate, per selezionare il vincitore.

Il Caprice, che negli anni d’oro di Viareggio si chiamava Piper, è in stato di abbandono da anni. Il comune ne è diventato proprietario quando la concessione statale gli è stata trasferita nell’ambito delle norme del federalismo demaniale. E la giunta Del Ghingaro, al pari di altri beni, ne ha deciso la valorizzazione con affidamento a privati, e un duplice scopo: procurare un introito al comune attraverso i canoni; rilanciare un’attività utile all’incremento turistico. Chi gestirà il Caprice, infatti, potrà usarlo come ristorante-caffetteria ma con anche attività commerciali e ricreative.

La valutazione delle due offerte ammesse alla selezione avverrà secondo i precisi punteggi previsti dal bando di valorizzazione. Il bando prevedeva un canone demaniale minimo di 24 mila euro più Iva (con rialzo) e una durata massima della concessione di 35 anni, determinata durante la valutazione economica del progetto-offerta. Per il canone, durante la fase iniziale della risistemazione edilizia, sono previsti alcuni sconti. I partecipanti hanno presentato una cauzione provvisoria di 9.600 euro con impegno per una fideiussione finale a garanzia del contratto di assegnazione.

Molti i criteri di esame delle offerte economiche: ipotesi di recupero e riuso; opportunità turistica; sostenibilità ambientale, anche del cantiere edile; canone offerto (più alto) e durata concessione richiesta (più breve); piano economico finanziario; soluzioni architettoniche e urbanistiche; tecnologie impiantistiche; programma di attività promozionali e di intrattenimento; attività destagionalizzanti; valorizzazione enogastronomica.

b.n.