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Cardiologia: le televisite hanno ridotto i ricoveri

Successo per il percorso intrapreso dal primario del "Versilia" Giancarlo Casolo "Abbiamo iniziato con la pandemia, continuiamo perché dà grandi risultati"

Il primario di cardiologia dell’Ospedale Versilia, il dottor Giancarlo Casolo

La televisita è la nuova sfida della cardiologia dell’ospedale Versilia. Con 100 pazienti controllati clinicamente a distanza e un tasso di ricovero per scompenso tra i più bassi della Toscana. Un percorso di successo quello intrapreso con convinzione dal dottor Giancarlo Casolo, primario di cardiologia che, oltre ad aver illustrato la propria esperienza pilota su riviste di settore, è stato nominato nella commissione scientifica nazionale dei cardiologi ospedalieri per la sanità digitale e inserito in un tavolo aziendale che si occupa di continuità ospedale-territorio: il 17 dicembre l’evoluzione della televisita sarà tra le modalità di gestione della salute che verranno illustrate in un incontro tecnico in Senato.

"La pandemia ci ha imposto esperienze nuove – racconta il dottor Casolo – visto che durante il lockdown le persone non si potevano spostare abbiamo cominciato a usare la telemedicina e a chiamare i 100 pazienti con scompenso seguiti dal nostro spazio ambulatoriale usando questionari ben costruiti (stato di salute, medicine assunte, peso, pressione). E’ stata una nostra iniziativa fatta in ospedale per monitorare passo passo i soggetti che prendiamo in carico su indicazione del medico curante, dopo esser passati dal pronto soccorso o in seguito a dimissione dal reparto. Finita la fase stringente della pandemica ci siamo resi conto che questo modo di lavorare poteva diventare parte integrante dell’assistenza perchè dava la percezione di maggiore vicinanza e così abbiamo cambiato il ritmo dei contatti telefonici o videotelefonici".

L’assistenza in televisita, grazie allo staff infermieristico, gestisce 1.200 visite l’anno e l’aggiornamento di un registro i cui dati confluiscono nella cartella elettronica aziendale. Una strategia assistenziale che produce frutti in termini di prevenzione: solo il 15-20% dei pazienti diventa critico. "Dopo 15 giorni dalla presa in carico è prevista una visita in presenza per capire se il soggetto è grave o no – illustra il primario – e per modulare le chiamate a distanza. Grazie alle televisite il sistema è più snello e quando il paziente sta bene lo restituiamo alla gestione del medico curante col quale siamo costantemente integrati. Purtroppo per gli anziani spesso c’è da superare l’assenza di strumenti informatici, ma è fondamentale prendere consapevolezza che il sistema non può rimanere uguale e dovrà cambiare il modo di erogare percorsi di cura grazie all’evoluzione del progresso tecnico-assistenziale che, con strumenti da remoto, permette una sanità sostenibile"

Francesca Navari