Se n’è andato un uomo buono e gentile. Uno di quelli che si muovono con educazione, senza sgomitare, ma che dentro nascondono la forza di una roccia. Uno di quelli che nel momento del bisogno saranno sempre darti un appiglio. Alessandro Lazzareschi aveva solo 61 anni. Nella vita aveva lavorato per le Guardia di Finanza, arrivando al grado di maresciallo. Poi, 11 anni fa, grazie ad alcuni amici si era avvicinato al mondo del rione Darsena. Il suo volto sorridente era quello che accoglieva gli avventori alle casse, e da un paio d’anni le sue dita battevano veloci sui tasti delle casse anche al bar di fronte alle cucine Si interessava anche di politica ed era iscritto al Partito Democratico.
"Alessandro sapeva trasmettere un senso di sicurezza con la sua tranquillità – lo ricorda il presidente del Carnevaldarsena Massimiliano Pagni –; era un uomo tranquillo, uno che appariva poco ma che riusciva a restituire la pace interiore, quando si arrivava stanchissimi a fine serata. Una persona positiva".
Lazzareschi lascia una moglie, Francesca Liberatore, e il figlio Emilio, oltre all’anziana madre e alla sorella Elisa. Per volontà della famiglia, non si terranno i funerali: ieri, la salma era alla Croce Verde, in attesa della cremazione. E in via Garibaldi, una volta appresa la notizia, si è riunita una piccola folla: tutti accorsi a dare un ultimo saluto ad Alessandro, e al suo sorriso che non illuminerà più la via Coppino con la forza travolgente di chi, proprio come il Carnevale, riusciva a trasmettere un’iniezione di serenità, a far dimenticare i problemi, anche solo per una sera. Alla notizia della morte, un fiume di parole d’affetto ha colorato il ricordo di Alessandro: dagli amici di una vita e dai volontari del Rione, che gli hanno sempre voluto bene.