REDAZIONE VIAREGGIO

Carnevale, i corsi slittano a marzo? "Meglio che a settembre"

I carristi al lavoro tra mille incognite per terminare le costruzioni il 12 febbraio. E qualcuno ipotizza di inaugurare questa edizione con la sfilata del martedì grasso

Carnevale di Viareggio (Foto Umicini)

Viareggio, 5 gennaio 2022 -  La saldatrice accende scintille che assomigliano a fuochi d’artficio in miniatura. I colpi di martello come quelli del cannone, l’odore acre della vernice, il via vai operoso delle maestranze infagottate dentro a tute illuminate da un arcobaleno di schizzi. In Cittadella manca solo la musica, quella che fa da sottofondo alle prove delle coreografie sospese da qualche giorno a causa dell’aumento dei contagi, per poter sentire il Carnevale nell’aria. I portelloni degli hangar semiaperti lasciano già intravedere le costruzioni che si arrampicano per metri, ma la variante Omicron ormai oltre la porta sembra invece allontanare, ogni giorno di più, l’uscita di quei giganti. Teoricamente fissata per il 12 febbraio, data del primo corso mascherato, praticamente però la Fondazione guidata da Marialina Marcucci sta valutando uno slittamento di un paio di settimane. Con la speranza di superare questo nuovo picco della pandemia. 

"A questo punto - suggerisce il costruttore Massimo Breschi - forse potremmo provare a rimandare ancora un po’ più avanti. Magari cominciando in occasione del martedì grasso, quindi il primo marzo. Per arrivare fino alla domenica che precede quella della Palme. In questo modo si salverebbero due corsi, i primi, del calendario originale, e comunque pur allungando in Quaresima il Carnevale rimarrebbe nel suo periodo semi-canonico con le sei sfilate. Questo ci permetterebbe, già da adesso anche di poter riprogrammare il nostro lavoro. Anche con i nostri fornitori, visto che non abbiamo ancora ricevuto tutti gli acconti dalla Fondazione e che abbiamo ovviamente delle difficoltà a far fronte a tutte le spese". 

Già, perché le incognite legate alla pandemia hanno complicato i bilanci di Burlamacco e anche limitato l’accesso al credito. La biglietteria, in mezzo a tutti questi dubbi, si muove a rilento. Per questo i carristi, per il momento, hanno riscosso dalla Fondazione la metà di quanto programmato. "Ma non è la prima volta che succede - spiega Luca Bertozzi , trionfatore dell’ultima edizione -. Prima della gestione Marcucci avevamo già affrontato questa prova. Io – prosegue - ho provato ad organizzarmi cercando un accordo con i fornitori. Non è facile per nessuno questo momento, ma potendo contare sulla collaborazione reciproca penso e spero che riusciremo a superarlo. Vedo tutti i miei colleghi a lavoro, vedo che le costruzioni crescono ogni giorno di più. Quindi - aggiunge - posso dire che in Cittadella il clima è quello, frenetico, che si respira sempre a gennaio. Noi saremo pronti per quando sarà il momento. Mi auguro comunque prima dell’estate e di settembre". 

Nessuno dei carristi vorrebbe ritrovarsi a vivere la straordinarietà dell’ultima edizione di fine estate, con pochi spettatori (appena 5mila gli ingressi consentiti dal decreto che all’epoca era in vigore) e tante, tantissime, polemiche. Sollevate soprattutto dai commercianti della Passeggiata, che hanno ribadito di essere stati fortemente danneggiati dalla chiusura del circuito ’inibito’ ai bagnanti. "Questo mi dispiacerebbe davvero - dice Fabrizio Galli -. Perché la speranza è che intorno al Carnevale possa riunirsi la città. e non dividersi come è accaduto l’anno scorso. Credo sia importante un confronto franco con i viareggini, e tutte le categorie. Io e mia figlia Valentina andiamo avanti comunque come se dovessimo uscire il 12 febbraio, e poi spero di avere il tempo di dedicarmi anche ad altri lavori creativi con l’augurio che il mondo dello spettacolo possa riprendere presto a girare a 360°".

Anche per Jacopo Allegrucci la strada intrapresa dalla Fondazione è quella più giusta: "Riuscire a fare il Carnevale a marzo, con l’ondata del contagio alle spalle, sarebbe certamente la soluzione migliore perché ci restituirebbe il clima giusto. Anche se dobbiamo tenere conto della paura che ha investito le persone, un elemento che non può essere trascurato per ricalibrare il nuovo calendario". 

Martina Del Chicca