DARIO PECCHIA
Cronaca

Carnevale: dieci anni da Burlamacco. "Ancora mi emoziona la bandiera al vento"

L’intervista a Davide Servetto: "Dentro questo abito c’è l’identità della città e la storia della manifestazione. Per me è un onore"

Alessandro Servetto nei panni di Burlamacco

Alessandro Servetto nei panni di Burlamacco

Viareggio, 11 marzo 2022 - Con la sua maschera a rombi biancorossi (i tipici colori degli ombrellini presenti nei bagni negli anni ‘30), un pompon bianco sulla pancia, un’alta feluca rossa, il mantello nero e la faccia truccata da clown, evocante la risata e lo scherzo, da dieci anni a questa parte il 42enne viareggino Alessandro Servetto si cala nei panni di Burlamacco, la nostra amata maschera. Creata (assieme ad Ondina) nel 1930 dal pittore futurista e grafico viareggino Uberto Bonetti. Una maschera che richiama alla burla carnevalesca e ha diverse ascendenze, come il “Burlamacca”, il canale che attraversa Viareggio. Alessandro, che lavora nell’ambito delle assicurazioni e degli investimenti, è entrato quest’anno in doppia cifra ed ha eguagliato il record dei 10 anni di Paolo Bonanni. Ora l’obiettivo è arrivare, nel 2023, ad undici ed entrare nella storia e nel guinness dei primati di Carnevale.

Cosa vuol dire per te vestire i panni di Burlamacco?

"E’ sicuramente una grande responsabilità. In quel vestito è racchiusa l’identità della città e la storia del suo Carnevale: un simbolo di arte, storia, creatività. Un simbolo culturale per tutti noi, un’icona della città in tutto il mondo".

Quali sono stati i momenti più belli?

"Sono senza dubbio tantissimi. Ogni uscita è un’emozione, tra tutti i quello che più mi regala brividi è quello dell’alzabandiera, quando la Burlamacca viene issata sul pennone più alto di piazza Mazzini. In quella ritualità sento raccolta tutta la città e tutti coloro che amano la nostra manifestazione e le nostre tradizioni. Ma è straordinariamente bello vedere lo sguardo e i sorrisi dei bambini verso il simbolo del Carnevale".

Come fai a coincidere il lavoro con gli impegni della manifestazione?

"Per fortuna l’azienda per cui lavoro mi permette di programmarmi".

Nel tuo passato c’è anche una bella esperienza da carrista...

“Sì, tra le mie esperienze professionali c’è anche quello di costruttore: iniziai all’età di 14 anni con una maschera isolata, poi mi sono cimentato nella realizzazione di mascherate in gruppo. Infine ho intrapreso un altro percorso professionale, mantenendo nel cuore la stessa passione e lo stesso amore per il Carnevale di Viareggio".

Cosa significa per te essere protagonista?

"La vivo come una missione di felicità. Cerco di interpretare al meglio il ruolo di Burlamacco offrendo sorrisi e gioia al pubblico".

Ci racconti qualche aneddoto divertente?

"Ne avrei tantissimi. Quello che mi piace è averli condivisi con le persone speciali che mi hanno affiancato, ossia le varie Ondine, ognuna con un proprio stile e carattere. L’esplosione di gioia che ha portato Susy Cinquini, la dolcezza e la delicatezza di Rosa Mariamburgo Coppola, la signorilità di Naomi Carlotta Alongi, la voglia di divertirsi di Gaia Raffaelli. Un grazie speciale va a tutte le Ondine che mi hanno accompagnato nell’esperienza unica del Carnevale Universale del 2021".

Cosa è per te il Carnevale di Viareggio?

"La manifestazione fa parte di me e della mia cultura. E’ un’esperienza che ho vissuto anche con ruoli diversi e che continuo a vivere sempre con grande entusiasmo, passione, dedizione e coinvolgimento".

Con questi 10 anni hai eguagliato il record, pensi di rimanere?

"È stato un viaggio indimenticabile che rimarrà sempre impresso nel cuore. Sarei orgoglioso di interpretare Burlamacco anche il prossimo in occasione dei festeggiamenti del 150esimo anno del Carnevale di Viareggio e diventare il Burlamacco più Burlamacco di sempre".