Viareggio, 16 gennaio 2022 - E’ la settimana decisiva per riprogrammare il Carnevale. La Fondazione, guidata da Marialina Marcucci, si prenderà fino all’ultimo giorno utile prima di annunciare la nuove date della manifestazione. Ormai pare certo infatti che il primo dei sei corsi mascheratin slitterà rispetto alla data stabilita, ovvero il 12 febbraio. Ma di quanto? Due settimane? Un mese? Si andrà dopo Pasqua o addirittura a settembre?
Non ci sono ancora strade tracciate, ma non tutte le ipotesi sono sul tavolo. La volontà della Fondazione è fare il Carnevale nel periodo più vicino possibile a quello tradizionale, dunque partire per giovedì o martedì grasso (primo marzo). Restrizioni permettendo, ovviamente. Quello delle sfilate settembrine pare invece un esperimento destinato a non ripetersi, e resterà dunque l’eccezione di un anno. Un’altra certezza è la formula: il Carnevale non si farà a sedere, coi posti assegnati, come accaduto durante l’ultima edizione. Con la capienza al completo, e quindi gli 80mila spettatori in Passeggiata, potrebbe essere valutato anche il periodo dopo la Pasqua. La discussione comunque è completamente aperta, e sarà una lunga settimana di incontri. Attraverso il supporto di esperti, in ambito sanitario, proprio in questi giorni la Fondazione sta cercando di prendere informazioni sull’andamento ipotizzato della pandemia e dunque il ritorno della Toscana in zona bianca. E’ con queste basi che il cda della Cittadella cercherà le date più giuste per salvare questa edizione e anche l’essenza del Carnevale.
Intanto negli hangar il lavoro dei costruttori procede come se il 12 febbraio i carri e le mascherate dovessero uscire. E anche in Passeggiata gli operai stanno completando il montaggio delle porte e degli ingressi affinché quando sarà il momento giusto il Carnevale sia pronto a sfilare. Anche senza tribune se non ci fosse il tempo per montarle. Mentre la prevendita dei biglietti cumulativi si è mossa invece a rilento.
Com’era purtroppo prevedibile in questo complesso clima di incertezza, appesantito anche dalla stangata dei prezzi di energia e alimentari, non ci sono state file al botteghino di Burlamacco nelle ultime settimane. La Fondazione preferisce non diramare le cifre della prevendita, che in tempi pre-Covid riusciva ad arrivare a 12, 13 mila abbonamenti staccati a prezzi scontati. Quest’anno non è andata così e la Fondazione non si sarebbe nemmeno avvicinata alla metà.