Viareggio, 8 febbraio 2025 – «Ma il corso è confermato?». «Escono i carri?». Il dubbio ieri, in una giornata di opinioni variabili com’è il tempo in questa stagione, è montato ora dopo ora. Finché nell’ultima riunione plenaria della giornata, convocata dalla Fondazione Carnevale nel tardo pomeriggio in Cittadella, a cui hanno partecipato carristi, mascheratisti e i volontari della squadra corsi, è arrivata la fumata. Grigia, come le nuvole di piombo spinte a terra dal mare: «Rinviato a domenica 9 febbraio (perciò a domani) il corso mascherato di apertura», scoppio del cannone alle 15. E al termine del primo giro di giostra dei giganti, all’imbrunire, lo spettacolo dei fuochi d’artificio a tempo di musica.
Confermato invece il concerto inaugurale di Cristina D’Avena, voce della canzone ufficiale di questa 152esima edizione della manifestazione, dal titolo “Tutto il Carnevale che c’è“, che con i Gem Boy ripercorrerà tutto il suo repertorio cartoon che unisce tre generazioni. Concerto che, come da programma (ma ad ingresso gratuito) si terrà questo pomeriggio alle 15 in piazza Mazzini. A seguire poi la cerimonia dell’alzabandiera, accompagnata dai rituali squilli di tromba dell’Orselli. E dopo l’emozione di sentire nell’aria risuonare quella “Coppa di champagne“ sarà un’altra, lunga, notte di attesa...
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A pesare sulla decisione presa (intorno alle 18.50) dalla Fondazione è stata l’allerta meteo gialla, per rischio idrogeoligico e mareggiate, diramata all’ora di pranzo dalla Protezione Civile Regionale e valida per la giornata di oggi da mezzogiorno a mezzanotte. Di fronte al bollettino, che impone prudenza (oltre alla la chiusura delle Pinete), il Cda guidato da Marialina Marcucci ha alzato bandiera bianca: «Impossibile assumerci la responsabilità di andare avanti, e far sfilare comunque i carri in Passeggiata» ha spiegato il vicepresidente Marco Szorenyi. Anche se per la Fondazione, in costante contatto i metereologi dell’Aeronautica Militare, le condizioni per l’uscita dei carri potevano esserci: «Perché si prevedono circa 5 millimetri di pioggia – spiegava ieri sera Szorenyi – e il Carnevale in passato ha sfilato anche in condizioni peggiori».
I carristi, quelle condizioni, le ricordano bene: sono passati solo quattro anni da quando furono costretti ad una brusca ritirata in Cittadella a causa della buriana che imperversò sul corso del Carnevale Universale (straordinariamente di settembre, nell’epoca del Covid). Per questo, nei baracconi, l’idea di sfidare il meteo avverso, per poi ritrovarsi nell’occhio del ciclone, resta ancora indigesta. «Soprattutto perché siamo al primo corso, con i carri appena pronti e con un’edizione intera di fronte. E il problema non sono soltanto i mascheroni di cartapesta, che sotto l’acqua rischiano di rovinarsi, sono anche gli impianti elettrici, l’audio, le luci...» borbottavano ieri, di hangar in hangar, i costruttori. Prima della decisione ufficiale, che ha mandato tutti a letto un po’ più sollevati. Ma se la Fondazione ha atteso a lungo prima di prendere di rinviare lo scoppio del cannone, «decisione comunque sofferta», è perché le previsioni di incasso, a differenza di quelle meteo, erano entusiasmanti. Secondo voci di botteghino, infatti, «Mai si era visto un numero tanto alto di biglietti venduti in prevendita», con comitive, e troupe televisive, attese da ogni parte d’Italia e d’Europa.
Così, per garantire lo spettacolo al pubblico arrivato da lontano, che già affolla gli alberghi della città, la Fondazione ha provato a prendere tempo. E sempre per questo, alla fine, ha deciso rinviare il corso di sole 22 ore, sperando che chi è già arrivato, rimandando la partenza di qualche ora, possa fermarsi a Viareggio e godersi la sfilata. E adesso non resta altro che votarsi alle Apuane, sante Alpi protettrici della costa; allo spirito di Elio, l’indimenticato presidente Tofanalli che il sole ce l’aveva da contratto con l’anagrafe; e alla bombetta scaccia-nuvole di Marialina Marcucci, che tanta fortuna ha portato in questi anni. Anni in cui il Carnevale si è fermato solo una volta, il primo corso dell’edizione 2017, proprio il primo della presidente, che venne posticipato di una settimana, per concludersi con una giornata di sole abbagliante. Perché dopo la bufera, alla fine, torna sempre il sereno.