L’onda del contagio cresce, ogni giorno raddoppia la sua mole. E la paura che possa abbattersi su tutto ciò che avevamo faticosamente cominciato a ricostruire è grande. Ogni giorno di più. Sono in crisi gli alberghi, che con l’aumento dei contagi sono rimasti con le prenotazioni in sospeso. Mentre i ristoratori, più di eventuali limitazioni, adesso temono che dilaghi la paura, che chiude in casa sempre più persone. E anche Burlamacco, insieme a tutti i grandi eventi che si nutrono di pubblico e di vita, non può che guardare con un po’ di preoccupazione al futuro ormai prossimo.
Lo scorso fine settimana è cominciata la prevendita dei biglietti cumulativi del Carnevale; e forse, benché sia passato solo pochissimo tempo, non ci immaginavamo che il numero dei casi di Coronavirus sarebbe aumentato così, in modo esponenziale. Per un pugno di giorni la manifestazione – in programma dal 12 febbraio – resta fuori dalle ultime limitazioni imposte dal governo che ha deciso di vietare, fino al 31 gennaio, eventi e feste all’aperto per frenare la corsa del virus. Ad oggi, dunque, per il Carnevale vale ciò che il governo ha stabilito a metà ottobre; massima capienza di pubblico (ovvero 85mila persone) all’interno del circuito e ingresso ai corsi consentito solo con il green-pass. Ma se la Toscana dovesse scivolare in zona gialla? Al momento i numeri delle ospedalizzazioni sono ancora distanti dalla soglia limite, mentre quelli delle terapia intensiva invece l’hanno già superata. Ci auguriamo che non accada, ma in caso di cambio di colore la capienza nel circuito di Burlamacco si ridurrebbe drasticamente, a 2.500 spettatori a sfilata. La metà di quelli che hanno potuto partecipare all’ultima edizione d’autunno. E il Carnevale può permettersi di reggere un’altra edizione a queste condizioni? Un interrogativo che non avremmo voluto porci, ma inevitabile porci adesso che sono tornate le strette anti-Covid.
Red.Viar.