"Caro Babbo Natale..." Nella letterina, nell’elenco dei desideri, i viareggini (ma non solo) potranno chiedere anche il Carnevale, in piena costruzione negli hangar della Cittadella. E’ infatti prevista per il prossimo fine settimana – tra il 18 e il 19 dicembre – l’apertura della prevendita dei biglietti cumulativi, che danno diritto all’ingresso ai sei corsi mascherati in programma nel 2022. A tal proposito c’è una buona notizia, e anche una decisamente meno buona. Leviamoci subito il dente: è in arrivo il "Caro Burlamacco". Un rincaro su abbonamenti e biglietti singoli, come deliberato il Cda della Fondazione guidata da Marialina Marcucci. La nota lieta invece è che quest’anno gli abbonamenti non saranno più nominativi, ma – superato l’empasse della legge Battelli, nata per frenare il bagarinaggio – potranno essere scambiati, prestati, ceduti. Come è sempre accaduto, fino al 2019, in famiglia, tra amici, colleghi...
Per l’edizione della ripresa, che dovrebbe andare in scena senza limiti di capienza e senza seggioline (virus permettendo), dunque in prevendita il cumulativo costerà 40 euro, prezzo che salirà di 5 euro dopo il 6 gennaio, arrivando così a 45 euro. La stangatina non risparmia neppure i bambini, tra un metro e venti centimetri d’altezza e 14 anni; per loro l’abbonamento arriva a 30 euro, se acquistato in prevendita, e 35 euro a prezzo pieno. La Fondazione motiva questa scelta con le stesse ragioni che determinarono l’aumento del prezzo dei biglietti nel 2019, per l’edizione 2020 (allora gli interi, passarono da 35 a 40 euro): ovvero l’allestimento del sesto corso, quello del giovedì grasso, il cui costo si aggira attorno agli 80mila euro. Anche i biglietti singoli però subiranno un ’ritocchino’. L’ordinario sale da 20 euro a 22 euro, il ridotto (sempre dedicato ai bambini tra un metro e 20 centimetri e 14 anni) da 15 euro a 16 euro e 50 centesimi.
Intanto, mentre la Fondazione lavora per far quadrare i conti, con un milione circa da recuperare per pareggiare i costi dell’ultima edizione contingentata a sole 5mila presenze (su una capienza consentita di 80mila spettatori), i carristi lavorano "mischiando il sogno con la realtà". Nelle giornate limpide, con i portelloni degli hangar spalancati per far asciugare al sole quel miscuglio di acqua e colla con cui sono fatti i nostri sogni, si può già intravedere la realtà del Carnevale che sarà. Le intelaiature in ferro, lo scheletro dei mascheroni, sono in fase di saldatura. Si pigiano le forme, si scelgono i colori, si rodano i movimenti, si prendono le misure per i costumi. Dei vecchi mascheroni, smontati a tempo record dopo l’ultimo corso, appena due mesi fa, non resta che qualche traccia. Quasi fossero evaporati. Le tartarughe sono scese dal trono di Luca Bertozzi per lasciare spazio ad Achille Lauro con l’abito papale, protagonista assoluto della costruzione da battere. Quella del campione in carica.
Martina Del Chicca