Martina Del Chicca
Cronaca

Carnevale di Viareggio, un sogno a occhi aperti. Sui viali a mare “la giornata perfetta” con incassi da record

L’orgoglio di una sfilata da un milione di applausi. E ora verso il gran finale di martedì grasso mentre cresce l’attesa dei verdetti dell’edizione 2025

Il pienone di domenica pomeriggio al Carnevale di Viareggio

Il pienone di domenica pomeriggio al Carnevale di Viareggio

Viareggio, 3 marzo 2025 – Che sarebbe stata la classica “giornata perfetta”, ieri, lo si è capito sin dal mattino, quando alzando le tapparelle il sole ha invaso la camera. Quando aprendo la finestra il profumo di marzo e di mare ci ha scaldato il viso ancora stropicciato dalla notte infinita di via Coppino; e poi uscendo di casa, fra auto posteggiate in ogni angolo (ad essere fiscali con le multe ci avremmo potuto finanziare un altro Carnevale), abbiamo incontrato un fiume di persone giù dal cavalcavia, attraverso il Burlamacca, lungo via Mazzini. Assiepate in Cittadella o affacciate ai balconi degli hotel pieni come a Ferragosto.

La penultima giornata di carnevale è quella che si definisce 'perfetta' complice il bel tempo che ha fatto sì che i viali a mare fossero stra colmi (Foto Umicini)

Una giornata di Carnevale così, aggiustando l’ode al Molo dello scrittore Enrico Pea, “è un foglio da mille lire che arricchisce la cassaforte” del cuore dei viareggini, e da un milione di euro, invece, per il forziere di Burlamacco. Semplicemente da record: di incassi, per la “Grande condottiera“ della Fondazione Maria...lina Marcucci e la sua squadra; ma anche d’orgoglio, per una città che sa ancora sognare e far sognare. Sapendo fare di un’arte povera, com’è la cartapesta, uno spettacolo internazionale. E di una festa, nata per gioco e per protesta, un sentimento collettivo.

Ma proprio ora che come i vecchietti di Roberto Vannucci avevamo sgranchito le articolazioni, e imparato tutti i passi delle coreografie sempre più articolate. Che ebbri delle notti del Carnevaldarsena, pur con le occhiaie più scavate di quelle del mostro di Jacopo Allegrucci, avevamo preso il ritmo. Ora che la casa cominciava a riempirsi di coriandoli, come l’aria di primavera. Proprio ora, sul più bello, il Carnevale ce lo sentiamo sfuggire dalle mani. Come la felicità fatta farfalla da Luigi Bonetti. Ebbene sì, siamo con un piede fuori dal carro. Proiettati come l’hikikomori dei fratelli Breschi verso il gran finale di martedì di grasso: quella di ieri è stata l’ultima sfilata a cuor leggero, senza l’ansia dei verdetti che matura insieme alla mimosa, di un’edizione sfilata via più veloce dei bianconigli di Matteo Raciti, più mutevole del cambio d’abito della diva dello smartphone assemblata dai Cinquinis.

E guardandoci indietro, sinceramente, non ci ricordiamo un’altra edizione del Carnevale così pacifica, oltre che pacifista. Escludendo la tempesta sollevata dall’alzabandiera, tra i capricci del meteo e della politica, l’unica grande assente in questo mese è stata la polemica. E qui le questioni sono due: o il viareggino ha perso quella sua caratteristica vis, o la Fondazione viaggia in sintonia con la città.

La canzone ufficiale, arrivata da lontano, alla fine l’hanno canticchiata anche i Carnevalari; d’altra parte, parafrasando il Casani, “Con Cristina (D’Avena) ’un ci si fa”, perché la sua voce che unisce tre generazioni evoca subito ricordi lieti. E pure il manifesto 2025 dell’artista Noah Cooper è piaciuto, anche a chi rimpiange ancora la matita di Uberto Bonetti. Dentro c’è tutto, come al corso di ieri: il cielo più azzurro dell’azzurro, Burlamacco, la cartapesta, i carristi e il sorriso spalancato al mondo di un bambino... Nessuno quest’anno ha potuto nemmeno lamentare l’assenza della satira, tra la papessa, la fiamma tricolore sulle braghe alla zuava della premier Meloni e i fanciulli che si svuotano la vescica sulle teste dei potenti. C’è stato tutto in questo Carnevale, l’ironia pungente e la poesia delicata. L’evasione e l’impegno. La parata istituzionale sui Viali, e il baccanale dei rioni. Se ci sarà anche la polemica, a questo punto, lo scopriremo martedì. Perché la lettura dei verdetti riserva sempre qualche sorpresa...