Viareggio, 12 gennaio 2025 – La satira pungente torna al Carnevale di Viareggio grazie a chi, Alessandro Avanzini, l’ha respirata e fatta sua fin da ragazzo. La Premier Giorgia Meloni e ‘il beato’ Silvio Berlusconi sono i protagonisti di ‘Per una sana e robusta costituzione’, la prima categoria del carrista che vanta il record di vittorie da inizio millennio.
Alessandro, qual è il significato dell’opera?
“Negli ultimi 30 anni si sono succeduti tanti governi e dai colori più diversi. Attualmente siamo arrivati al nero, ma ognuno di questi ha cercato di rafforzare il potere politico. Ora, però, siamo giunti all’apice della parabola con il premierato a vocazione populista che rappresenta un vero pericolo per la Costituzione italiana. Del resto è dagli anni 90, con Bettino Craxi, che si parla di Repubblica Presidenziale; Meloni vuol far sua questa scelta che considero ideologica. Io sono per il bilanciamento dei poteri”.
La satira politica fa parte della sua storia artistica...
“Ho fatto molto nel corso della mia carriera è vero, anche se mi ero preso una pausa. Stavolta però non mi pareva il caso”.
Perché?
“Perché è attualissima e poi nel 2025 ricorre il centenario della nascita di mio padre, oltre che il quarto di secolo dalla sua dipartita, e lui della satira politica ne è stato grande fautore”.
Un carro, quindi, anche in ricordo di papà Silvano?
“Da un certo punto di vista sì. Sicuramente un carro che avrebbe apprezzato. Con ‘Carnevale al vertice’ nel 1960, lui la satira politica la sdoganò”.
Andreotti è stato riprodotto, anche dopo la sua morte, infinite volte. Adesso è la volta di Berlusconi.
“Simpatizzanti o no, delle stature politiche e morali, hanno rappresentato per tantissimi anni il potere politico. E c’è chi ancora li ricorda con orgoglio, come nel caso il governo Meloni”.
Quando è nata l’idea di questo progetto?
“Ci pensavo già, a dir la verità, da più di 1 anno. Alla fine sono stato persuaso dalla spirito messianico di Meloni”.
Parliamo della struttura della costruzione.
“Figura centrale è quella della Premier con giacca sopra e pantaloncino ducesco sotto. Sguardo truce, volutamente intimidatorio verso i nemici di turno, siano essi magistrati, giornalisti o migranti, e lo ho fatto anche un bel paio di orecchie elfiche, in onore alla sua proverbiale passione per i racconti di Tolkien. Dietro di lei la nostra ‘cara’ Costituzione, riproposta con i 12 punti che ne fissano i principi e che lei vorrebbe stravolgere. Sullo sfondo, nascosto dalle nuvole e con tanto di ali, apparirà il volto di un Berlusconi beato, sorridente con aureola su un fondale barocco dipinto. Nella parte inferiore del carro ci saranno quattro scheletri con fez e manganello in mano. Uno esce da un grammofono, uno da un orologio e due da delle tombe”.
Quante sono le maschere e da cosa sono vestite?
“Sono 155 vestite con gli abiti allora concepiti da Alza Schiaparelli, una delle figure più influenti della moda del periodo. Abbiamo pensato sia ad una versione maschile che femminile”.
La coreografia e la musica?
“Colonna sonora con musica pop degli anni del Ventennio, rimasterizzata appositamente dal maestro Ugo Bongianni. Capo coreografa è Chiara Cinquini che riproporrà balletti a tema. Dj Francesco Tarquini”.
Il sodalizio artistico con Gionata Francesconi prosegue?
“Certo. Lui sarà sul proscenio e al suo fianco ci sarà Alessandro Ori, che ricoprirà il ruolo di Vittorio Emanuele III”.