
Elisabet Spina e l’assessore Cosci
Tutelare i diritti delle sportive a partire dalle pari opportunità. È la filosofia della "Carta etica dello sport femminile", documento elaborato dall’Associazione nazionale atlete e firmato ufficialmente anche dal Comune durante la cerimonia di ieri mattina al Sant’Agostino. Madrina d’eccezione Elisabet Spina, "Head of women football" del Milan: con lei anche Stefano Pellacani, delegato provinciale Coni, Maria Luisa Murri, presidente del Soroptimist club Viareggio Versilia, il presidente della Consulta dello sport Alberto Frugoli e una rappresentanza delle Blues Pietrasanta, la squadra di calcio femminile accompagnata da Serafino Coluccini.
"Questa firma – dice l’assessore allo sport Andrea Cosci – rappresenta una responsabilità ancora maggiore per chi, come noi, ha il dovere di offrire opportunità di crescita alla propria comunità, soprattutto a quella più giovane. L’attività sportiva è un potente strumento di inclusione capace di abbattere barriere e insegnare i valori del lavoro di squadra, del rispetto reciproco e della solidarietà". Murri ha ricordato invece che la Carta, oltre al valore della cultura universale dello sport, chiede di garantire strutture e spazi idonei sul territorio e di promuovere la prevenzione e il contrasto a molestie e abusi nell’ambito sportivo e a ogni stereotipo, pregiudizio, sessismo e bullismo. "Oggi – ha proseguito Spina – le calciatrici di serie A sono le uniche sportive donne riconosciute come professioniste in Italia. Ma è anche vero che, a livello generale, in Italia solo il 18% dei dirigenti è donna. Una calciatrice che ha un contratto a tempo determinato o si trova in scadenza di incarico ed è costretta a scegliere tra essere professionista ed essere una madre puo’ sentirsi limitata. Il Milan ha voluto dare non solo una tutela economica ma anche la possibilità di poter immaginare e sognare il futuro e questa, secondo me, è la grande differenza. La donna deve poter sognare di essere madre e allo stesso tempo di affermarsi come professionista, non essere costretta a scegliere".