Slitta di una settimana l’inizio del processo per Cassazione della strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 inizialmente prevista martedì 28 novembre. Lo ha disposto ieri la prima presidente della Corte Suprema della Cassazione sulla base della richiesta avanzata e motivata dal presidente della terza sezione penale della Suprema Corte, Gastone Andreazza. La data della nuova udienza è lunedì della settimana successiva, il 4 dicembre. Contestualmente, considerando la mole di ricorsi da esaminare, sono state fissate anche altre tre date presupponendo di non poter terminare i lavori in una sola giornata. Pertanto il processo ci sarà anche sicuramente il 13 dicembre ed eventualmente (nel caso tardasse la sentenza) anche il 15 gennaio 2024.
Il motivo del rinvio di una settimana? Lo spiega nella premessa della sua richiesta lo stesso presidente della terza sezione penale della Corte di Cassazione, Gastone Andreazza. In sostanza è stata data la precedenza ad altri ricorsi in cui compaiono imputati in custodia cautelare (in carcere o ai domiciliari) oppure a processi con vicina la data di prescrizione. Mentre per la strage di Viareggio "è stata rilevata l’opportunità – scrive il presidente Gastone Andreazza – di riservare l’esame del ricorso a una o più udienze con carattere di esclusività per la complessità delle questioni da esaminare e per il numero delle parti che determina specifiche esigenze anche sul piano organizzativo". La corte è costituita dal presidente Gastone Andreazza, coadiuvato dai giudici consiglieri Andrea Gentili, Luca Semeraro, Giuseppe Noviello, Alessandro Andronio (relatore), Antonio Corbo (riserva). E’ già stato stabilito che per l’udienza del 13 dicembre il giudice relatore Andronio sarà sostituito da Giovanni Liberati.
Resterà sicuramente deluso chi sperava di arrivare all’ultima definitiva sentenza sulla strage entro la fine dell’anno. Lo slittamento di una settimana, tutto sommato ben poca cosa, si aggiunge però al ritardo mostruoso dovuto al fatto che la pratica era rimasta per mesi sepolta nei cassetti della Corte d’Appello di Firenze, la cui sentenza è del 21 settembre del 2022, ben più di un anno fa, dunque.
Ricordiamo che la corte di appello di Firenze nel processo bis ha condannato i manager del gruppo Fs, Mauro Moretti a 5 anni, Michele Mario Elia (ex ad Rfi) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia) a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni, Mario Castaldo (direttore Divisione Cargo Trenitalia) a 4 anni.
Paolo Di Grazia