REDAZIONE VIAREGGIO

Causa in tribunale tra gli ex del Mamamia De Giorgi: "L’amministratore va sostituito"

Ai ferri corti con Panicucci: nel 2002 avevano fatto il Pacs, prima unione civile d’Italia. Il nodo è la ressa a Torre del Lago in tempi di Covid

C’eravamo tanto amati... e come talvolta capita, la parola è passata al tribunale. E’ il triste epilogo della prima unione civile d’Italia quando non c’erano le unioni civili. Alessio De Giorgi e Christian Panicucci, gli inventori della movida gay-friendly sulla Marina di Torre del Lago, sono ai ferri corti per la gestione del Mamamia, di cui sono rimasti soci al 50% anche dopo la separazione. E, critico della gestione con affollamenti stradali nella pandemia Covid, De Giorgi che oggi ha 52 anni ha chiesto al Tribunale delle imprese di Firenze di rimuovere l’amministratore, cioè Panicucci. I due soci firmarono il Pacs (l’allora unione vicile di diritto francese) all’ambasciata di Roma nel 2002. Erano gli anni in cui le notti d’estate la Marina si riempiva di 15 mila persone con code di auto che iniziavano da Migliarino. Poi il declino, fino alla grande calca di sabato scorso.

Da qualche anno lei è responsabile della comunicazione di digitale di Italia Viva, ma a fine anno ’90 inventò la Marina Gay Friendly.

"Aprimmo il Mamamia nel 1999, ma l’idea gay-friendly partì l’anno prima con le chiacchierate tra me e Esmeralda Giampaoli che gestiva il Boca Chica. Il gay-friendly fu presentato alle Giubbe Rosse di Firenze con l’allora assessore regionale Marialina Marcucci".

Perché ha fatto così tanti esposti contro un’azienda che è anche sua?

"La situazione è quella che si vede. Il problema c’era già l’anno scorso. Noi abbiamo sempre gestito i locali dandoci dei limiti, quando eravamo giovani abbiamo certamente fatto errori e qualche volta esagerato. Ma ora c’è una pandemia e l’anno scorso davo per scontato che il locale sarebbe stato gestito in modo diverso. Mi sono mosso senza fare pubblicità ma i provvedimenti sono lenti. Quindi adesso ho deciso di espormi pubblicamente. Mi resta difficile farlo, per quello che ha rappresentato il Mama e per il mio ruolo negli anni a Viareggio, ma credo di essere dalla parte della ragione. In Spagna hanno richiuso i locali, in Olanda pure: questi fenomeni vanno gestiti in maniera diversa".

Ma da Roma in giù dicono che la variante Delta non è un problema.

"Però intanto tengono le discoteche chiuse ed è un errore, perché col green pass avremmo un buon margine di sicurezza per riaprilre. Mi auguro che questo accada: più tarda la decisione e paradossalmente, nei comuni in cui i sindaci non stoppano gli affollamenti, vengono avvantaggiate forme pericolose di concorrenza sleale da parte di attività che discoteche non sono. Prendiamo atto che da qualche parte i ragazzi vanno fatti sfogare, si è visto anche con la vittoria degli Azzurri".

Lei però è ancora socio del Mamamia.

"Al 50%, ma da quando diventai portavoce del sindaco Leonardo Betti lasciai cariche e gestione all’altro socio. C’è un problema interno alla società, tant’è che da settembre scorso ho attivato un procedimento al Tribunale delle imprese di Firenze su cui aspetto la decisione dei giudici. E’ un procedimento di urgenza per commissariare la società con la nomina di un amministratore da parte del giudice, in virtù delle vicende dell’anno scorso che puntualmente sabato si sono ripetute".

Vuole uscire dalla Gesticom Srl che opera col Mamamia?

"Intanto voglio che il Mama sia gestito in modo diverso e la società venga risanata. Per questo ho proposto più volte a Christiana di fare un passo indietro e nominare un Cda con tre ex dipendenti che facciano la gestione. Spererei, nel caso che il giudice commissari l’azienda, che noi gli si possa fare questa proposta".

Finora però l’accordo col suo socio non è andata in porto.

" Spero che Christian non voglia andare al muro contro muro, saremmo ancora in tempo a trovare un’intesa. Ho anche contestato l’uso del marchio Mamabeach per la spiaggia attrezzata. E’ un marchio registrato e sto preparando l’azione di responsabilità verso l’amministratore. Per di più il Mamamia è stato affittato a un’altra società amministrata da Panicucci".