DANIELE MASSEGLIA
Cronaca

Cava Fornace, in arrivo altri controlli. La Lega ha fatto attivare l’Ispra

L’istituto per la ricerca ambientale era stato chiesto al ministero da un’interrogazione dell’onorevole Montemagni

Cava Fornace, in arrivo altri controlli. La Lega ha fatto attivare l’Ispra

Cava Fornace, in arrivo altri controlli. La Lega ha fatto attivare l’Ispra

Le tribolate vicende di Cava Fornace si spingono oltre confine e dal comprensorio apuoversiliese spiccano il volo verso Roma. Il ministero dell’ambiente vuole andare a fondo all’episodio del crollo dell’argine avvenuto il 6 maggio dentro la discarica, in particolare sulle sostanze all’interno del fiume di acqua e percolato che hanno invaso l’Aurelia e il Lago di Porta. Questo perché è stata accolta l’interrogazione con cui l’onorevole Elisa Montemagni (Lega) aveva chiesto l’attivazione dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra).

"Grazie a questa attivazione – sottolinea la parlamentare versiliese – potranno essere effettuati i necessari controlli e verifiche complessive su Cava Fornace, anche in relazione all’idoneità del sito, nonchè agli eventuali profili di danno ambientale. Continueremo, dunque, a monitorare con particolare attenzione la problematica anche tramite il ministero, che è pronto ad attivarsi ulteriormente una volta ricevuti i doverosi e richiesti riscontri dagli uffici competenti. Noi, da sempre, anche tramite atti in consiglio regionale successivamente approvati – conclude Montemagni – siamo per la chiusura del sito. Se ciò fosse avvenuto a suo tempo non ci troveremo ora in uno stato emergenziale. Pertanto comprendiamo benissimo lo stato d’animo dei cittadini e siamo, per lo stesso motivo, al fianco delle amministrazioni comunali locali".

E a proposito di cittadini, il Comitato anti-discarica torna a farsi sentire con una serie di richieste anche in questo caso mirate a far piena luce sul crollo all’interno di Cava Fornace e sulle sostanze che hanno invaso l’ambiente nonostante Arpat nei giorni scorsi abbia precisato che non sarebbero emerse situazioni dannose. "Vista la fase e la delicatezza del momento – scrivono – chiediamo che sui siti internet siano pubblicati tutti gli atti sulla discarica per lo meno dal 2008 ad oggi. Invece su quanto avvenuto il 6 maggio chiediamo di visionare la relazione dell’intervento di Arpat, del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri e quella del gestore della discarica in merito all’ordinanza di sospensione delle attività emanata dalla Regione e disposta entro 10 giorni, nonché i referti delle analisi effettuate da Arpat. Chiediamo infine che siano effettuato un campionamento del materiale smottato e siano monitorati fossa Fiorentina e Lago di Porta per almeno 2 anni per valutare se ci sono stati danni all’ecosistema".