
Cava Fornace, in arrivo altri controlli. La Lega ha fatto attivare l’Ispra
Le tribolate vicende di Cava Fornace si spingono oltre confine e dal comprensorio apuoversiliese spiccano il volo verso Roma. Il ministero dell’ambiente vuole andare a fondo all’episodio del crollo dell’argine avvenuto il 6 maggio dentro la discarica, in particolare sulle sostanze all’interno del fiume di acqua e percolato che hanno invaso l’Aurelia e il Lago di Porta. Questo perché è stata accolta l’interrogazione con cui l’onorevole Elisa Montemagni (Lega) aveva chiesto l’attivazione dell’Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra).
"Grazie a questa attivazione – sottolinea la parlamentare versiliese – potranno essere effettuati i necessari controlli e verifiche complessive su Cava Fornace, anche in relazione all’idoneità del sito, nonchè agli eventuali profili di danno ambientale. Continueremo, dunque, a monitorare con particolare attenzione la problematica anche tramite il ministero, che è pronto ad attivarsi ulteriormente una volta ricevuti i doverosi e richiesti riscontri dagli uffici competenti. Noi, da sempre, anche tramite atti in consiglio regionale successivamente approvati – conclude Montemagni – siamo per la chiusura del sito. Se ciò fosse avvenuto a suo tempo non ci troveremo ora in uno stato emergenziale. Pertanto comprendiamo benissimo lo stato d’animo dei cittadini e siamo, per lo stesso motivo, al fianco delle amministrazioni comunali locali".
E a proposito di cittadini, il Comitato anti-discarica torna a farsi sentire con una serie di richieste anche in questo caso mirate a far piena luce sul crollo all’interno di Cava Fornace e sulle sostanze che hanno invaso l’ambiente nonostante Arpat nei giorni scorsi abbia precisato che non sarebbero emerse situazioni dannose. "Vista la fase e la delicatezza del momento – scrivono – chiediamo che sui siti internet siano pubblicati tutti gli atti sulla discarica per lo meno dal 2008 ad oggi. Invece su quanto avvenuto il 6 maggio chiediamo di visionare la relazione dell’intervento di Arpat, del Nucleo operativo ecologico dei carabinieri e quella del gestore della discarica in merito all’ordinanza di sospensione delle attività emanata dalla Regione e disposta entro 10 giorni, nonché i referti delle analisi effettuate da Arpat. Chiediamo infine che siano effettuato un campionamento del materiale smottato e siano monitorati fossa Fiorentina e Lago di Porta per almeno 2 anni per valutare se ci sono stati danni all’ecosistema".