
L'attrezzature sequestrata
Viareggio, 2 marzo 2017 - Pioggia e umidità, temperature notturne ancora basse e vento forte di libeccio: le condizioni ideali per la pesca di frodo del novellame di anguilla (le rinomate “ceche” o “cèe”) lungo il canale Burlamacca di Viareggio.
La scorsa notte il personale della Guardia Costiera ha vigilato in porto e lungo le sponde del Canale, identificando persone sospette e soprattutto recuperando numerose attrezzature artigianali illegali posizionate a ciglio banchina o occultate nelle immediate vicinanze. In totale sono state sequestrate a ignoti 15 cerchiaie e nasse di varie forme e dimensioni, nonché vari contenitori pronti alla raccolta. La pesca illegale è stata interrotta sul nascere, infatti sono stati pochi gli esemplari di novellame ritrovati dai militari, comunque ancora in vita e rigettati nel loro habitat naturale.
Questi comportamenti violano le normative comunitarie e nazionali sul rispetto delle taglie minime dei prodotti ittici, poste in particolare a tutela dei piani di ricostituzione e ripopolamento di alcune specie protette e a rischio estinzione, tra cui appunto le anguille.
Chi pesca, commercializza o anche solo detiene specie protette rischia sanzioni pesanti, con verbali amministrativi da 2mila a 12mila euro per l’utilizzo di attrezzi non conformi e non consentiti, sanzioni che possono aumentare fino a 75mila euro in proporzione alla quantità dei prodotti pescati e al danno procurato all’ambiente marino.