Riflettori spenti, da anni, su quella che era la Passeggiata dei cinema. Sul lungomare sono state ben 6 le attività di proiezione che poi, tra incassi in calo e avvento dei brand moda a caccia di maxi fondi, hanno smontato i maxi schermi. Fino a lasciare il vuoto assoluto dopo il periodo di gloria delle lunghe file all’esterno per accaparrarsi il biglietto e red carpet con gli attori del momento che venivano per Europacinema. Quei tempi non ci sono più, e la città ha perso una sua identità: che era cultura, intrattenimento ed indotto. In pochissimi ricorderanno il Supercinema in piazza Campioni, negli anni Cinquanta e Sessanta sala di proiezione frequentatissima, prima di specializzarsi, nel pieno degli anni Ottanta, nelle pellicole erotiche. Oggi al suo posto c’è il Caffè Liberty. Anche il Principino ha avuto il cinema: nell’attuale sala congressi si alternavano i film del momento e negli anni Novanta ci fu il tentativo – breve – di rilanciare le proiezioni. Ma a parlare da soli sono Eolo, Odeon, Eden e Politeama, tutte realtà ormai tradotte al passato. Il cinema Eolo nel 2016 è diventato il mega store del brand low cost Alcott (dopo che a lungo si era sussurrato di un interesse da parte della catena Zara); più complesse sono state le dinamiche del teatro Eden, la cui concessione era sempre in capo alle sorelle Bertuccelli. Quel suggestivo spazio liberty da sempre legato a nomi di eccellenza come Ermete Zacconi da un paio di anni è chiuso e senza un futuro apparente. Il no della Soprintendenza alla proposta di multisala duplex ha fatto saltare l’affitto dell’Eden alla Pai Mei di Larini & soci. E così le concessionarie hanno formalmente restituito le chiavi dell’immobile (sala da 1700 metri quadrati con 12 camerini retrostanti il palco) al Comune. Pure l’Odeon ha chiuso i battenti, acquistato dal gruppo Nesti pronto a rilanciare come mega store quello spazio. Intanto è utilizzato come punto-vetrina di abbigliamento. Il gestore Vittorio Scarpellini mise in vendita l’attività da 1500 metri quadrati, come un atto di sdegno a seguito dello sfratto ricevuto nonostante la lunga gestione del vicino cinema teatro Politeama: una vicenda nota, con una lunga battaglia legale col Demanio per i canoni pertinenziali dei beni incamerati arrivati a oltre 114mila euro l’anno. Morale: anche quel simbolo cittadino (che ospitava la Canzonetta del Carnevale) è andato perso.
Francesca Navari