C’è anche il dottor Michele Murzi, figlio del sindaco, nello staff che ha portato l’Aortic Team di Monasterio ai vertici internazionali. Nei giorni scorsi, in collaborazione con Usl Toscana Nord Ovest, è stato infatti effettuato un intervento ai massimi livelli: è stata impiantata una endoprotesi di nuova generazione all’Ospedale del Cuore di Massa, con una procedura mai utilizzata prima. Un impianto straordinario avvenuto con approccio mini-invasivo tramite una puntura all’inguine e un taglietto di 3 centimetri nel collo.
La paziente, di 58 anni, presentava un ematoma importante che interessava l’aorta e le carotidi. Per evitare rotture dell’arteria, era necessario intervenire tempestivamente e mettere in sicurezza sia l’aorta sia i vasi del collo. Le tecniche tradizionali avrebbero previsto l’apertura del torace e il ricorso alla circolazione extracorporea, con lunghi tempi operatori e maggiori rischi per la paziente. Grazie alla dotazione tecnologica della sala ibrida dell’Ospedale del Cuore è stato, invece, possibile "riparare" l’aorta utilizzando per la prima volta al mondo una procedura mini invasiva, ideata e applicata dai professionisti di Monasterio, in collaborazione con i colleghi dell’Usl Toscana Nord Ovest.
Ad eseguire l’intervento, oltre al dottor Murzi, i dottori Antonio Rizza, Cataldo Palmieri, Silvia Di Sibio e Giovanni Credi, responsabile della Chirurgia vascolare dell’ospedale Apuane. Perfino la rivista scientifica Interdisciplinary Cardiovascular and Thoracic Surgery di Oxford ha pubblicato un articolo sull’intervento. Un doppio risultato, quindi, per l’Aortic Team di Monasterio, un gruppo multidisciplinare che si occupa dell’aorta a 360 gradi, in strettissima collaborazione con il BioCardioLab, laboratorio dedicato allo studio della biomeccanica dell’arteria con specifici banchi prova e software per lo studio della patologia aortica.
"Da tempo, noi professionisti dell’Aortic Team – spiega Michele Murzi – stavamo studiando questa nuova procedura. Abbiamo constatato che c’erano tutte le caratteristiche cliniche ed anatomiche per eseguire in massima sicurezza l’intervento evitando l’apertura dello sterno, con conseguente ferita, e permettendo, in tempi rapidi, il ritorno ad una vita normale. Un intervento frutto della stretta collaborazione tra professionisti e la dotazione tecnologica di Monasterio"
Francesca Navari