Nessuna volontà di "sabotare politicamente un’amministrazione: l’unico motivo che ci ha mosso a chiedere tutela ai giudici è stato quello di non veder realizzato un progetto che, secondo quanto paventato, avrebbe dovuto veder abbattuto l’edificio dove ci sono le nostre case oltre a entrare con un asse viario nella pineta che è parte di un patrimonio comune che sentiamo anche nostro". Così Nicoletta Genovali, Patrizia Bemi e Mauro Francesconi replicano alle dichiarazione del sindaco Del Ghingaro, a margine della decisione del Tar che ha dichiarato il ricorso contro il progetto dell’asse di penetrazione "irricevibile e inammissibile".
Ciò premesso, e chiusa la causa, "per quanto non ci sentiamo per niente garantiti dall’attuale amministrazione in carica, siamo però parzialmente soddisfatti per aver evitato che le previsioni di piano regolatore, ancorché scadute il 18 dicembre 2024, prevedessero espropri e abbattimenti di abitazioni, pur con una soluzione che ad oggi non ci convince". Resta infatti "La preoccupazione – proseguono i residenti di via Indipendenza – per un progetto che, pur salvando le nostre case, potrebbe sfregiare la pineta e distruggere un ambiente che meriterebbe invece di essere valorizzato".
E si dichiarano amareggiati per il fatto che "gli attuali amministratori di Viareggio pensino di risolvere il problema del traffico della Darsena così, con un progetto di uno stradone nel mezzo ai pini e al verde, indifferenti non solo all’ambiente ma anche al fatto che gran parte del problema della condizione di traffico in cui versa la Darsena è responsabilità dell’assenza di una visione della città, nel breve, medio e lungo periodo, in cui rivedere le concentrazioni di servizi (scuole, ecc.) e ripianificare, con uno studio apposito, i flussi di traffico".
Lasciano al sindaco "le sue valutazioni, i suoi incubi di “fine impero” e il suo racconto, ben consapevoli – concludono – che la verità sulle ragioni di quello che è accaduto vanno ricercate prima di tutto nella mancanza di ascolto della comunità di Viareggio, oltre che degli scriventi. Noi, nel frattempo, continueremo a batterci perché l’ambiente e Viareggio siano tutelati".