Viareggio, 3 dicembre 2024 – L’obiettivo è riscoprire l’essenza dell’Eden, e dunque far riemergere dagli abissi le sue tavole. Ovvero il palcoscenico, celato dal maxischermo, e poi restituire al cinema-teatro anche i camerini e un foyer all’altezza della sua storia.
Cominciata nel 1900 con i caffè concerto, in una struttura in legno “fatta di niente“ ad un passo dalla spiaggia – che “quando c’era mare grosso le spume bianche delle onde ogni pochi attimi lo infiocchettavano“ scriveva Tobino –; e trasformata poi in un teatro eclettico da Ermete Zacconi, che lo inaugurò nel 1930. Attraversato da celebri compagnie, e nel tempo mutato in cinematografo. Fino alla chiusura nel marzo 2020, col primo decreto Covid.
Poi a luglio scorso, di fronte al notaio Monaco, la svolta: per 1milione e 700mila euro il Comune ha riscattato la proprietà dell’Eden dalle ormai ex concessionarie, le sorelle Silvana e Anna Vittoria Bertuccelli, per fare del cinema-teatro un patrimonio pubblico. E riconsegnare a Viareggio un vero teatro, che con la chiusura del Politeama la città aveva perso.
Dunque nei progetti del sindaco Giorgio Del Ghingaro, prima di chiudere il mandato amministrativo, c’è la volontà di approvare un piano di recupero per l’Eden che, essendo un bene tutelato, dovrà però passare dal vaglio della Sovrintendenza. Così nel frattempo, per garantire la conservazione della struttura e anche una rapida riapertura, il Comune ha affidato allo studio degli ingegneri Paolo Polvani e Alessandro Grossi l’incarico di progettare un piano per la messa in sicurezza e l’adeguamento degli impianti.
L’obiettivo è arrivare ad una inaugurazione di transizione, con un palco mobile in attesa del restauro globale, già per la stagione dei coriandoli. E dunque per il periodo di Carnevale. Tant’è che la Fondazione guidata da Marialina Marcucci avrebbe già chiesto al Comune la disponibilità all’Eden, sulle cui tavole con il Festival della Canzonetta si è scritta una pagina importante dell’epopea musicale di Burlamacco, per accogliere la seconda edizione de “L’inCanto dei rioni“ in programma il 2 febbraio. Il passato e il futuro, sullo stesso pentagramma.