Viareggio, 5 gennaio 2025 – Via le impalcature e la facciata del Politeama rinasce a nuova vita. Era il 2019 quando, ad appena un anno dalla chiusura, che allora appariva non ancora definitiva, cadevano i primi calcinacci. Lì, tra le attività artigianali che ne abbracciano gli angoli e l’ombra dell’insegna che ne racchiudeva tutta la storia, del teatro, della canzone e del cinema che attraversando la città, l’ha trasformata in uno dei centri culturali più rinomati. Un’insegna, quella del cinema teatro Politeama, e dello stabile stesso, coperta e sigillata, come le porte del cinema, nel giugno dello stesso anno, da impalcature e ponteggi per l’avvio dei lavori destinati alla messa in sicurezza della facciata e della pensilina del complesso immobiliare e delle attività commerciali, sub concessionarie del Politeama, intorno.
Lavori per cui, proprio a queste attività e all’Agenzia del Demanio, il Comune di Viareggio intimò, all’epoca, di provvedere per gli elementi pericolanti della struttura: ordinanza confermata, dopo il successivo ricorso al Tar da parte del Demanio, con la decisione che a provvedere per la messa in sicurezza dovesse essere il proprietario dell’immobile, lo Stato, e dunque il Demanio, e non l’ente gestore, ovvero il Comune. Lavori che, ora, trovano, in un passaggio continuo di responsabilità, la sentenza del Consiglio di Stato, cui aveva fatto ricorso il Demanio perché “l’immobile si trovava nella disponibilità dello stesso Comune di Viareggio, quale ente gestore del bene demaniale marittimo” e “nel nuovo assetto normativo la gestione amministrativa del demanio marittimo è stata devoluta alla Regione Toscana che, a sua volta, l’ha delegata alle amministrazioni comunali, con conseguente estromissione dell’Agenzia del Demanio”, in controtendenza con la decisione primaria, annullando l’ordinanza emessa dal Comune, nella cui “effettiva disponibilità l’immobile in questione era rientrato. E su cui pertanto gravava almeno in prima battuta il dovere di intervenire nella riconosciuta situazione d’urgenza”, si legge nella sentenza arrivata, quasi in contemporanea, con lo smontaggio dei ponteggi.
Che vede, ora, il Politeama rinnovato e rimesso a nuovo, seppur già bersaglio di teppisti armati di bombolette spray e contenitore, ormai vuoto, in cui, di quel Politeama che riempiva le sale di canzonette, immagini e voci, rimane solo il ricordo.