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Battaglia degli ambientalisti contro il progetto di collegamento dei borghi
Quello che l’amministrazione comunale ha annunciato come "un progetto epocale" è già oggetto di segnalazione da parte degli ambientalisti. Apuane Libere ha scritto alla Soprintenza di Lucca, al Ministero dell’ambiente e a quello della cultura, per richiedere il diniego al permesso paesaggistico per la realizzazione del tracciato stradale di collegamento tra Sant’Anna e Farnocchia. "Il sindaco del Pd – esordisce Gianluca Briccolani presidente di Apuane Libere – anticipa la costruzione di una strada dal nulla ed in area boscata, senza avere ancora avuto il parere degli uffici territoriali facenti parte del Ministero della Cultura, senza considerare i terreni che il comune dovrebbe espropriare e con parte dei soldi necessari. È chiaro che noi siamo una associazione ecologista e dei 2 milioni e passa che servono alla realizzazione del primo lotto poco importa: ci preme invece manifestare affinché la zona in questione sia mantenuta nella sua integrità ed unicità dal punto di vista naturalistico. Noi che percorriamo i sentieri oggetto di asfaltatura e siamo avvezzi a camminare negli splendidi paesaggi delle Alpi Apuane, abbiamo voluto invitare la Soprintendente di Lucca in persona, la dottoressa Angela Acordon, per fare insieme a lei un sopralluogo per sincerarsi di quel paesaggio vergine che non andrebbe modificato con la costruzione di una strada inutile e con gravissimi problemi di stabilità".
"Dopo aver riaperto vecchie cave rinaturalizzate da oltre 40 anni – aggiunge Briccolani – la giunta Verona prosegue nella sua politica. Ma la nostra organizzazione di volontariato si appella anche agli abitanti delle due frazioni montane, chiedendo quante cose di pubblica utilità si potrebbero fare a Stazzema con 2 milioni 100mila euro di soldi della collettività, che invece si potrebbero risparmiare se non si costruisse una strada di collegamento dentro un bosco con faggi secolari solo per far risparmiare 10 minuti di macchina le poche volte che uno deve andare al municipio. Da ultimo – conclude Briccolani – ci appelliamo alle locali sezioni del Club Alpino Italiano (Pietrasanta, Forte dei Marmi in primis) affinché si impegnino contro la soppressione di quei sentieri che con sacrificio manutengono e non restino in silenzio soltanto perché in convenzione con le amministrazioni pubbliche"
Francesca Navari