SERENA
Cronaca

Colonnata, regno del lardo e del marmo

Colonnata, gioiello delle Alpi Apuane: storia, tradizioni e monumenti di un borgo legato al marmo e al lardo, con richiami all'epoca romana e a illustri scultori.

Colonnata, regno del lardo e del marmo

Il borgo antico di Colonnata in provincia di Carrara, noto per essere il paese del lardo e del marmo

Puosi

Considerata

un piccolo gioiello incastonato nelle Alpi Apuane, Colonnata è una cittadina arroccata a 532 metri sul livello del mare, a circa 8 chilometri da Carrara e raggiungibile in auto attraverso una strada tortuosa. Il paese, popolato inizialmente dai lavoratori del marmo poiché si trova vicino ai siti di scavo, oggi è associato anche al famoso lardo, un salume tradizionale fatto in speciali vasche di marmo di Carrara e con certificazione di qualità IGP.

Diversi ritrovamenti come monete, epigrafi e bassorilievi provano che la zona fosse già abitata in epoca romana. Qui, infatti, risiedevano gli schiavi che estraevano il marmo bianco per i monumenti e gli edifici di Roma. Il nome stesso dell’insediamento di Colonnata sembra derivare da columna, colonna appunto, oppure dai termini latini collis – "colle"– o columen che vuol dire "sommità".

Il giro del borgo antico inizia dalla porta nord, che apparteneva alle mura medievali ora purtroppo scomparse. L’assetto stesso di questo borgo di cavatori si deve all’epoca medievale così come il suo aspetto fatto di case di pietra e aria d’altri tempi. Entrambe le piazze di Colonnata sono pavimentate interamente di marmo, una rarità che non troviamo in nessun altro luogo. Piazza Palestro è la piazza principale del paese di Colonnata in cui svetta il monumento ai cavatori, realizzata dallo scultore Alberto Sparapani a ricordo di tutti coloro – e sono stati davvero tanti – che hanno perso la vita svolgendo questo rischioso lavoro. Il monumento si compone di due parti: la statua del cavatore dall’estetica futurista e due grandi rilievi che rimandano a scene di lavoro alle cave. Qui si trova anche una targa che ricorda gli anarchici "uccisi sulla strada della libertà".

Nel centro del paese si erge il campanile della Chiesa di San Bartolomeo, attestata già nel XII secolo. La chiesa, oggi dall’aspetto cinquecentesco, è l’unico luogo di culto del paese e degna di menzione per la torre campanaria in pietra e marmo e il portale, anch’esso di marmo bianco. Il giro continua inerpicandosi sulle strade strette e ripide del paese per fermarsi poi in una taverna per un pasto frugale. Tutto intorno l’abbraccio dei monti e dell’oro bianco a vista ricorda che molti scultori sono venuti qui per cercare il blocco di marmo perfetto, tra questi Canova e Michelangelo, che ha utilizzato il marmo bianco di queste montagne per realizzare la statua del David.