Fissare il limite di matrimoni, eventi e catering a 30 persone è stato come decretare la fucilazione degli addetti del settore. Già stremate dal lockdown e dalle successive limitazioni, col nuovo Dpcm le aziende rischiano di saltare come tappi di bottiglie di champagne: quelle che alle nozze nessuno stappa più. E’ il dettato dell’articolo 1 comma 6 lettera n, relativo a feste di cerimonie civili e religiose: tutto il resto è vietato.
Andrea Prosperi, che organizzava favolosi matrimoni sul mare alla Costa dei Barbari, è nell’angoscia: "Siamo penalizzati al 100%, prendiamo quello che passano. Per noi è come chiudere, una presa in giro: chi è che si sposa con 30 invitati soltanto? Tanto valeva ordinare la chiusura. Io ho già perso l’80% delle cerimonie, tutte spostate al al 2021. I proprietari dell’immobile ci sono venuti incontro con l’affitto, e io ho lasciato il locale aperto facendo piccola ristorazione per salvare i posti di lavoro, 12 tra fissi e stagionali. Spero che arrivi la cassa integrazione, ogni giorno esce un nuovo decreto e gli appestati sono diventati quelli di famiglia, non si può più stare coi congiunti. Lo sanno che con 30 persone non si coprono nemmeno i costi degli eventi? Non so più nemmeno se tenere aperto il ristorante, fanno solo confusione e noi non sappiamo che fare. Magari fra un mese ci faranno chiudere alle 22. Non so che pesci prendere, che senso ha stare aperti?".
Un altro operatore a cui frana la terra sotto ai piedi è David Morelli, wedding planner di Lido di Camaiore. La sua società "Festile" va di moda fra i futuri sposi. "Il mio lavoro è organizzare le feste di nozze coordinando catering, fioristi, fotografi – spiega Morelli – Siamo massacrati. Le regole vanno rispettate, non credo ai complotti mondiali, ma questo Dpcm ci ha messi di nuovo in crisi. Siamo stati bloccati per mesi e non si può più programmare nulla. I pochi eventi erano slittati a ottobre e ora saltano. Perché mettere il limite a 30 persone, se in una villa possono starcene 300 comodamente distanziati? I matrimoni italiani vanno da 80 invitati in su, a settembre ne ho fatti due all’aperto e in sale grandissime. Eravamo un settore azzoppato, e ora ci ammazzano. Ho passato il lockdown a riprogrammare date e prenotazioni sul 2021, ora siamo ripiombati nel caos".
"Io sono un’azienda piccola, una ditta individuale – prosegue Morelli – Ma i catering con 10-15 dipendenti, e i materiali in giacenza, che fanno? E’ una disperazione. Perché i ristoranti possono ospitare matrimoni con 70 o 80 persone, ma non se ne possono mettere 100 in una villa ben più grande? Non ha senso. La ristorazione è sopravvissuta col delivery e in estate ha avuto un bel giro, io sono tornato a fare lavoro di sala in tre locali perché a maggio non mi hanno più dato il bonus di Stato. E mi reputo privilegiato perché ho le spalle coperte dalla famiglia, ma tanti altri colleghi no, sono nel dramma. Per noi non c’è nessun tipo di aiuto e tutela: siamo in ginocchio. Il futuro è buio, ho richieste di allestimenti per Natale, ma che succederà? Chi si vuole sposare che farà pensando al 2021? Questo decreto ha vietato i matrimoni solo nelle location, al ristorante seduti accanto a degli sconosciuti va tutto bene. Non c’è nulla che abbia senso, però ci sono ditte che nel 2021 non riapriranno".
Poi c’è chi, come la Gran Galà alle Bocchette, ha aperto la nuova sede proprio un attimo prima del lockdown di marzo. Sergio Giannini con l’assistente Alessandro Chicchi gestisce il noleggio di attrezzature per catering e il solo preannuncio del Dpcm Conte ha provocato due immediate disdette da 1.300 e 4 mila euro. "In agosto abbiamo rifornito cene private anche con clienti vip come il calciatore Demetrio Albertini, ma che ne sarà di Natale e Capodanno? – si chiede Chicchi – A parte la dilazione della Tari non abbiamo avuto nessun aiuto. L’anno scorso abbiamo fatturato 570 mila euro, quest’anno non arriveremo a 200 mila". Il capannone è completamente nuovo, con eleganti sale esposizione e uffici all’avanguardia. Ma al Covid non interessa. "Eravamo in 14 – conclude Chicchi – ora siamo rimastri tre e il titolare".
Beppe Nelli