REDAZIONE VIAREGGIO

Concessionario assolto dall’accusa di frode fiscale

Chiuso il processo a carico di Alessandro Silvestri, finito in una maxi inchiesta. L’avvocato: "Siamo soddisfatti, ma hanno fatto chiudere il mio cliente"

Le auto venivano acquistate e rivendute con regolari fatture. E a normale prezzo di mercato. E’ stato così assolto dall’accusa di frode fiscale Alessandro Silvestri di Pietrasanta, titolare di una concessionaria multimarca in via Federigi a Querceta finito nella maxi inchiesta "Happy car" condotta dalla finanza di Viareggio. L’avvocato Andrea Da Prato di Lucca è riuscito a smontare pezzo per pezzo la posizione della procura secondo cui Silvestri sarebbe stato connivente con le attività dei suoi fornitori principali di auto, un gruppo napoletano e uno romano, in un vorticoso business di vetture con fatture false che poi lo stesso concessionario avrebbe rivenduto a Querceta a prezzi stracciati. Mentre al tribunale di Roma e di Santa Maria Capua Vetere sono in corso i processi nei confronti dei fornitori di auto, il capitolo giudiziario di Silvestri è invece concluso con la pronuncia di assoluzione del giudice, dottor Massaro.

"Nel processo – riferisce l’avvocato Da Prato – non è emersa nessuna prova, neanche indiziaria, che abbia sconfessato la nostra documentazione sulla regolarità formale degli acquisti delle auto. A monte c’è l’azione di fornitori che evadevano attraverso la presentazione di false dichiarazioni di intento, simulando di essere degli esportatori abituali e beneficiando così dell’esenzione al pagamento dell’Iva. In realtà le macchine non venivano mai esportate all’estero, ma rivendute a concessionari come Silvestri che ha dimostrato di aver sempre pagato l’Iva. E di non avere neppure rivenduto quelle utilitarie che acquistava (perchè di questo tipo di auto si parla, e non certo di fuoriserie), a prezzi concorrenziali, bensì in linea col mercato. La procura, nonostante le risultanze del dibattimento, aveva chiesto 3 anni di condanna, con una confusione con i soggetti che si trovavano a monte e il mio assistito. Che oggi è soddisfatto dell’esito del processo – conclude il legale – anche se sono passati ben quattro anni dai sequestri di quote, conti correnti e parco auto che hanno definitivamente sancito la cessazione della sua attività".

Francesca Navari