REDAZIONE VIAREGGIO

“Le proroghe sono illegittime”. Concessioni balneari, 250 stabilimenti a rischio asta

Le nuove sentenze del Consiglio di Stato hanno spazzato via gli atti del governo per salvare le imprese. Ora dopo i pronunciamenti dei giudici i Comuni dovranno adottare nuove misure per non indire le gare

La balneazione potrebbe essere a una svolta proprio nelle settimane in cui parte la nuova stagione

Viareggio (Lucca), 22 maggio 2024 – Il Consiglio di Stato è tornato a pronunciarsi sul tema delle concessioni balneari. E le tre sentenze emesse due giorni fa rappresentano un netto passo indietro rispetto alle intenzioni del governo e alle aspirazioni dei titolari delle imprese: i giudici hanno ribadito che le proroghe generalizzate disposte dal governo Meloni nel 2022 sono "illegittime", esattamente come quelle concesse a suo tempo dal governo Conte e dal governo Draghi.

Nello specifico , il Consiglio di Stato ha sancito una volta in più che la direttiva Bolkestein impone di rispettare il principio di libera concorrenza: in base alla normativa europea, chiunque deve avere la possibilità di poter presentare un’offerta per la gestione delle spiagge. In quest’ottica, le proroghe ’automatiche’ disposte dai governi sarebbero contrarie allo spirito della direttiva proprio perché avrebbero violato il principio di libera concorrenza. Risultato: ad oggi, le concessioni balneari risultano scadute il 31 dicembre 2023, salvo eccezioni particolari e non generalizzate.

Ma quanti sono, in Versilia, gli stabilimenti a cui la concessione risulta scaduta? In base ai dati forniti dai Comuni della costa, a Forte dei Marmi si parla di 94 bagni; a Pietrasanta sono 90 su un totale di 107; a Camaiore risultano essere 12; mentre a Viareggio si parla di un’ottantina di stabilimenti secondo il Comune, mentre per l’associazione balneari sarebbero zero. Di più: in base ai dati del comune di Viareggio, di questi 80 stabilimenti la cui concessione risulta scaduta il 31 dicembre scorso, una ventina hanno fatto richiesta per gli atti formali, e dunque ’solo’ 60 affronteranno la stagione senza la proroga.

Attenzione: il fatto che le concessioni siano scadute il 31 dicembre non mette automaticamente gli stabilimenti al di fuori dei parametri di regolarità. È vero, infatti, che il Consiglio di Stato ha sentenziato che i Comuni, arrivati a questo punto, sono obbligati ad attivare le procedure per la messa all’asta delle concessioni. Ma è altrettanto vero che la stagione, di fatto, è già partita: i bagni sono tutti montati e tra neanche quattro settimane parte la sorveglianza continua delle spiagge. Mancando i tempi materiali per predisporre i bandi di gara, è prevista la possibilità di una proroga ’tecnica’ al 31 dicembre 2024. La stagione, dunque, dovrebbe scorrere via senza intoppi. In attesa dell’autunno caldo, e non per il cambimento climatico.

DanMan